Brindisi, veleni e accuse al Comune, l'ex vicesindaca: «Mentalità mafiosa, non potevo piegarmi»

L'ex vicesindaca di Brindisi Rita De Vito
L'ex vicesindaca di Brindisi Rita De Vito
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Sabato 20 Ottobre 2018, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 20:59
BRINDISI - Veleni e accuse al Comune di Brindisi, dopo le dimissioni dell'ex vicesindaca Rita De Vito. La dirigente scolastica, in una conferenza stampa convocata oggi, ha detto di non essersi voluta piegare alle pressioni ricevute. «Se lo avessi fatto avrei violato i miei valori, avrei abbracciato una cultura mafiosa mentre io ho sempre agito nell’ottica della legalità, della trasparenza ed al servizio degli altri».
In una lunghissima conferenza stampa, De Vito ha spiegato di essersi sentita abbandonata, e di essersi sentita in qualche modo “pressata” dal Pd ed in particolare proprio dal segretario cittadino Francesco Cannalire, descritto come un vero «padre padrone» che telefona solo «per violente reprimende».
Ma, per la preside dell’Ipsia “Ferraris”, è tutto il settore Servizi sociali a non funzionare. La De Vito ha parlato di «disservizi e inadempimenti a fronte di una spesa di 14 milioni di euro, per considerare solo i fondi comunali», di fondi persi (nel 2017, dunque durante l’amministrazione commissariale), di problemi nella gestione di Reddito di dignità e Reddito di inclusione. Problemi che avrebbe voluto provare a risolvere. Ma di essersi scontrata contro un «muro di gomma».
Anche il Pd ha convocato una conferenza stampa per rispondere alle accuse dell'ex vicesindaca: «Alla luce delle allusioni dell'ex vice sindaco su possibli malversazioni nella gestione della cosa pubblica - ha detto Cannalire -, la esortiamo a denunciare e siamo disponibili ad accompagnarla presso la Procura della Repubblica perché possa denunciare tutte queste situazioni". Sulla questiona mafia ha aggiunto: "Quello che mi meraviglia è che la signora De Vito queste accuse le abbia mosse solo dopo la richiesta di dimissioni e non mentre gestiva l'incarico di vice sindaco. Se, infatti, come ha alluso in questi giorni, era venuta a conoscenza di possibili reati, avrebbe dovuto innanzitutto avvisare il sindaco e poi andare alla Procura. Ad ogni modo, noi faremo i dovuti approfondimenti e prenderemo le decisioni più consone per tutelare l'immagine del partito e delle persone che lo compongono"
Infine, la conferenza stampa del sindaco Riccardo Rossi: «Sono rimasto molto male delle accuse sulla mentalità mafiosa. Una frase pesante. Ma bisogna dare un senso alle parole: la mentalità mafiosa è ben altro, incide in maniera violenta sulle vite delle persone per interessi personali che hanno a che fare con la criminalità organizzata. E qui non c’è nulla di tutto questo, altrimenti sarei andato via io. In questi mesi, per quanto riguarda la delega dell'ex vice sindaco, non ci sono state gare o bandi ma solo l'avvio di servizi che rispondevano a gare della precedente amministrazione».
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