Zes, fuori Comune ed ente camerale
Strappo di Malcarne: vado lo stesso

Zes, fuori Comune ed ente camerale Strappo di Malcarne: vado lo stesso
di Lucia PEZZUTO
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 11:47
Si convoca il gruppo di lavoro per la Zes dell’Area Adriatica, ma il Comune e la Camera di Commercio di Brindisi restano esclusi dal tavolo che detterà le linee per lo sviluppo del porto e della sua economia. In un clima teso si svolgerà questa mattina il primo tavolo di lavoro per la Zes dell’Area Adriatica ma tra i rappresentanti territoriali non ci saranno né il Comune né la Camera di Commercio di Brindisi. Il primo non è mai stato convocato, l’altra pur citata nelle precedenti convocazioni è stata esclusa ventiquattro ore prima perché, a dire della stessa segreteria dell’assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, ci sarebbe stato un refuso. Ma se il commissario prefettizio Santi Giuffrè non era neppure al corrente della delibera regionale e della opportunità di aprire un tavolo di confronto con un team di lavoro, il presidente della Camera di Commercio, Alfredo Malcarne, era già pronto a partecipare e portare le istanze del territorio e del tessuto economico che lo rappresenta. La lettera della Regione Puglia arriva quindi come un fulmine a ciel sereno e si trasforma in tempesta quando ci si rende conto che invece Bari e persino Foggia sono ben rappresentate al tavolo di lavoro.
Il presidente dell’ente camerale Alfredo Malcarne non se le tiene e già ieri mattina ha convocato in fretta e soprattutto furia una conferenza stampa. «È scellerato oltre che inconcepibile - dice Malcarne - che ci sia la Camera di Commercio di Bari e non quella di Brindisi, a questo punto avremmo ritenuto più equo che ci fosse stato Unioncamere Puglia».
Intanto questa mattina presso la sede dell’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Puglia si aprirà il primo tavolo di lavoro per la Zes Adriatica, la Zona economica speciale che comprende Brindisi e Bari. Le Zes hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, deroghe normative, agevolazioni fiscali che favoriscano lo sviluppo del porto. Per questo motivo il gruppo sarà composto da soggetti che avranno un’esperienza nello sviluppo dell’economia e delle aree industriali. Per la Zes Adriatica saranno presenti i rappresentanti del Comune di Bari, della Città Metropolitana di Bari, l’Autorità Portuale di Bari-Brindisi, i presidenti dell’Asi di Bari, Brindisi, Foggia, Confindustria Puglia, Università di Bari e il Politecnico di Bari, il senatore del Pd Salvatore Tomaselli, i consiglieri regionali eletti nelle province di Bari, Brindisi, Foggia e Bat, la Camera di Commercio di Bari ma non quella di Brindisi.
Nel lungo elenco dei partecipanti non è incluso l’ente camerale brindisino che inizialmente era stato indicato nella delibera di Giunta regionale del 10 ottobre scorso e nelle successive convocazioni sino a quando dalla segreteria dell’assessorato allo Sviluppo Economico non arriva una lettera in cui si comunica che l’ente, nella persona del suo presidente, Alfredo Malcarne, è stato “inserito erroneamente”, causa refuso: «E’ un refuso inconcepibile, l’erroneità non è nell’includere la Camera di Commercio di Brindisi nel tavolo di lavoro ma piuttosto escluderla» sbotta Malcarne pronto a dare battaglia. «Ci batteremo per essere reintegrati nel tavolo di lavoro, per altro le Camere di Commercio devono essere inserite nei tavoli di lavoro per la costituzione della Zes come da linee guida ministeriali non riusciamo a comprendere perché è presente la Camera di Commercio di Bari ed è assente quella di Brindisi. Non riusciamo a comprendere perché nella Zes Ionica è presente la Camera di Commercio di Taranto mentre in quella Adriatica noi siamo stati esclusi a favore della Camera di Commercio di Bari: ritengo che sia una disparità di trattamento».
 
Il presidente Malcarne dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della Regione Puglia ha subito cercato di contattare l’assessore allo Sviluppo Economico Michele Mazzarano senza alcun esito. Nel frattempo l’ente camerale ha presentato una richiesta di reintegro. Nel frattempo oggi parte un articolato lavoro di confronto e valutazione mirato a tracciare le linee guida del Piano Strategico di sviluppo e il programma degli interventi e il presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Alfredo Malcarne ha già annunciato che non mancherà: «Voglio vedere se avranno il coraggio di mandarci via». In caso contrario la Camera di Commercio di Brindisi è pronta ad adire alle vie legali.
«E’ giusto che la città di Brindisi venga rappresentata in un tavolo dove si discute il suo futuro - dice Malcarne - è evidente che c’è una disparità di trattamento tra Brindisi e Bari dove per Brindisi il porto è la sua economia, è la città. Io rappresento tutti coloro che producono economia su questo territorio».
Malcarne quindi non ha intenzione di cedere e starsene a casa e neppure di chiedere aiuto alla politica: «Non ho bisogno che intervenga la politica a difendermi o a difendere la Camera di Commercio. Ci riusciamo benissimo da soli, se non avessi ritenuto questa dell’esclusione l’ennesimo colpo al territorio brindisino non sarei intervenuto così. Ma sinceramente questa volta non possiamo lasciar correre».
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