1917, un secolo fa: l’anno che cambiò il mondo

1917, un secolo fa: l’anno che cambiò il mondo
di Claudia PRESICCE
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Venerdì 30 Dicembre 2016, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 14:08
Se il 2017 si voltasse indietro a guardare a cento anni prima, esatti cioè al 1917, si imbatterebbe in dodici mesi di grande fermento e di grandi avvenimenti destinati a smuovere la storia.
È l’anno di una terribile grande guerra che per la prima volta si dirà “mondiale” con l’ingresso nel conflitto degli americani, l’anno di una rivoluzione che infiamma la Russia e poi finirà per colorare di “rosso” la Storia, ed è l’anno della Dichiarazione Balfour che apre il sogno della creazione dello Stato di Israele e dà una nuova organizzazione al Medio Oriente. Sempre nel 1917 il capitano inglese Lawrence (che sarà detto poi d’Arabia) strappa Aqaba ai turchi e Papa Benedetto XV richiama il mondo con le sue parole contro “l’inutile strage” della guerra che dura ormai da tre anni, ed è pure l’anno in cui una danzatrice che ha girato mezzo mondo finisce fucilata per spionaggio, restando al secolo nota come Mata Hari. È un anno quello del 1917 destinato a cambiare molte cose, per sempre, e a restituire parte di una storia che ancora oggi risente di assestamenti, rivoluzioni e protagonismi di quel tempo.
A fare un’operazione di ricostruzione storica, interessante e senz’altro pertinente in questi giorni di attesa dell’arrivo del 2017, di rivelazione di accadimenti epocali che segnarono il 1917, è Angelo D’Orsi in una recente pubblicazione Laterza. Ordinario di Storia del pensiero politico all’università di Torino, lo studioso, che dirige riviste storiche (“Historia Magistra. Rivista di storia critica”, “Gramsciana. Rivista internazionale di studi su Antonio Gramsci”, il Festival Storia) e collabora a varie testate giornalistiche, si è “divertito” a ricostruire dodici cruciali mesi in dodici intensi capitoli in “1917. L’anno della rivoluzione” (Laterza; 18 euro).
 
Tra le pagine, 278 per l’esattezza, si incontrano e si incrociano storie di avventure politiche di personaggi destinati a restare immortali, come l’ascesa di Lenin, ma anche di fondamentali episodi della cristianità mai del tutto chiariti, come le apparizioni e i segreti ai pastorelli di Fatima che sconvolgono la cristianità, o avvenimenti più legati al nostro Paese e al suo futuro rispetto alla scacchiera europea, come è la storia di Caporetto.
Mentre la Grande Guerra infuria, la Russia opportunamente uscita dal conflitto si ritrova a vivere la sua stagione rivoluzionaria, con un carico di speranze di un intero enorme popolo provato dalle vessazioni imperiali. La rivoluzione di febbraio a Pietrogrado porta alle dimissioni dello zar Nicola II in favore del fratello Michele e quindi alla fine della dinastia dei Romanov, dopo la rinuncia del designato. Nel calendario gregoriano (il nostro) il tutto avviene a marzo, ed è già aprile quando rientra in Russia Lenin dopo l’esilio tedesco e sempre negli stessi giorni pubblica le famose Tesi di aprile. Passeranno ancora dei mesi però, e un nuovo scritto a sua firma “Stato e rivoluzione” uscito ad agosto, perché la rivoluzione si compia del tutto. È novembre quando una nuova insurrezione a Pietrogrado chiude la storia della Rivoluzione d’inverno (o d’ottobre secondo il calendario giuliano adottato in Russia).
Intanto nello stesso aprile 1917 gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Germania (dopo aver rotto le relazioni diplomatiche due mesi prima per l’espressa volontà tedesca a non rispettare i patti riguardanti le acque territoriali) e di fatto il conflitto che già ha messo a ferro e fuoco l’Europa diventa mondiale.
Poco più di un mese dopo, a maggio, tre pastorelli semianalfabeti dal 13 cominciano a vedere una Madonna vestita di bianco a Fatima che, poggiata su una nuvola, fa loro rivelazioni che passeranno alla storia come i segreti di Fatima. Sono due fratellini insieme alla cugina Lucia dos Santos, la più grande di soli dieci anni, che dicono di assistere a questo evento ben sei volte, fino al 13 ottobre 1917. Il 13 luglio riferiscono di aver ricevuto dalla Madonna la rivelazione di un segreto diviso in tre parti, da custodire fino al tempo stabilito. In realtà solo Lucia avrebbe potuto raccontarlo perché la Madonna aveva aggiunto che i cuginetti Francisco e Giacinta sarebbero morti presto, mentre Lucia sarebbe vissuta a lungo. In effetti presto i due se ne vanno con l’influenza detta Spagnola, mentre suor Lucia morirà nel 2005, quasi 98enne, dopo una vita in conventi di clausura. I suoi segreti però passano di Papa in Papa e agitano non poco la Chiesa Cattolica fin dalle fondamenta in momenti anche molto lontani tra loro.
Sempre nello stesso anno 1917, ma in ottobre, una donna che ha stravolto teatri e rigorosi canoni del balletto europeo, affascinando reali e politici di Paesi diversi, seducendo a suo piacimento chiunque potesse agevolare la sua incredibile ascesa, finisce la sua vita davanti a un plotone di esecuzione francese, accusata di spionaggio. Quella della danzatrice olandese nota come Mata Hari è una storia molto intrigante del libro, anche se meno rilevante se si guarda al complesso degli eventi che resero questo l’anno in cui tutto è cambiato, come scrive l’autore, e in cui il Novecento “si è fatto secolo in cui sono stati stretti nodi che ancora ci imprigionano”. Ma è emblematica di un clima di fine epoca, come fu quello del post “Belle Epoque” e di un’Europa stravolta dalla guerra. Le immagini di Mata Hari già raccontano la sua piccola rivoluzione nei costumi femminili, l’ingresso dell’arte della seduzione impastata da una presunta rielaborazione di danze orientali mistiche. Lei era stata a lungo in Indonesia sposando a 20 anni un ufficiale olandese in servizio a Giava. Per prima aveva subito le suggestioni esotiche delle danze religiose locali e a suo modo, dopo la separazione, a Parigi si era esibita rivisitando quelle movenze. Mata Hari diventa un fenomeno nel 1905, quando è richiesta dai teatri europei e da schiere di nobili come moglie.
Margaretha Zelle, considerata “danzatrice unica e sublime” con cachet da capogiro, nel 1914 conosce una battuta d’arresto a una carriera fino ad allora incontenibile con l’inizio della Prima guerra mondiale. Sarà allora che, grazie ai suoi tanti amanti potenti e alle sue amicizie, la danzatrice russa piena di vita e di coraggio verrà assoldata come spia dai tedeschi.
 
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