Cento nuove storie per il bis
delle Bambine Ribelli

Cento nuove storie per il bis delle Bambine Ribelli
di Alessandra LUPO
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Mercoledì 4 Aprile 2018, 12:19
Cento storie non potevano bastare a racchiudere le storie straordinarie di talento e coraggio che hanno come protagoniste donne, ognuna “pioniera” nel suo campo. Così le “Favole della buonanotte per bambine ribelli” sono tornate con il volume 2.
Il best seller di Francesca Cavallo ed Elena Favilli che due anni fa uscì anche in Italia per la Mondadori conquistando ben cinquecentomila lettori, un milione nel mondo, torna dunque con l’attesissimo sequel. Come nel primo volume le eroine di ieri, nei campi della scienza, della politica, della cultura, si danno la staffetta con altrettante eroine contemporanee, una tra tutte Bebe Vio: la campionessa di scherma che malgrado una grave malattia ha saputo arrivare alle olimpiadi. Ma c’è anche la scrittrice Agatha Christie, creatrice di Hercul Poirot e Miss Marple; l’attivista Yeonmi Park, che dalla Corea del Nord a New York si adopera per liberare il suo Paese dalla dittatura, nonché una serie di  icone pop come Madonna, Beyoncè e tante altre.
Una valanga di storie, conosciute e non, per “ispirare” bambine (e bambini) con esempi concreti di ciò che si può fare credendo in se stesse.
«Storie della buonanotte per bambine ribelli sta mostrando a milioni di persone che ci sono storie dove prima non riuscivano a vederle», scrivono nella prefazione del secondo libro le due autrici, la cui vicenda rappresenta di per sé una storia tutta da raccontare: nel giro di pochissimo tempo il loro libro è diventato un movimento globale, fornendo una risposta in termini di offerta alle classiche fiabe della buonanotte, troppo spesso affollate di principi azzurri e cavalli bianchi ma - fatte salve alcune gloriose eccezioni - di poche vere eroine.
E non è tutto, rispetto all'universo della fantasia, infatti, quelle raccolte nel libro sono storie vere, che dimostrano quindi come la fantasia possa avverarsi.
Le due autrici, entrambe italiane trapiantate in California, sono: Elena Favilli, giornalista con esperienza internazionale (laureata in semiotica all’Università di Bologna, vince la borsa di studio per il New Media Program della Berkeley Graduate School of Journalism) e una sognatrice, Francesca Cavallo, che dadopo la laure ha invece deciso di “scommettere sul potere della fantasia”.
Francesca è tarantina e ha alle spalle una storia di cultura e partecipazione, basti pensare che a Lizzano, suo padre acquistò il cinema abbandonato che sarebbe divenuto la sede di Sferracavalli, associazione culturale molto attiva da cui nel 2011 nacque un “osservatorio sul teatro contemporaneo rumeno”: un vero cortocircuito tra la realtà del paese pugliese e il luogo di origine dei numerosi migranti che vi lavorano.
La loro storia comune nasce quando Francesca incontra Elena, che ha appena partecipato a Working Capital con il progetto di un magazine su iPad per bambini. Progetto di cui Francesca si innamora. È così che nasce “Timbuktu”. Poi il crowfounding per le “fiabe”. Il resto è ormai storia. Dopo il successo del loro primo libro, raccontano ancora nella prefazione, le storie sono arrivate da sole.
«Un anno fa nel nostro appartamentino di Los Angeles, abbiamo acceso un piccolo fuoco. Un fuoco attorno al quale potevamo ritrovarci per condividere un nuovo tipo di storie». Attraverso una serie di incontri, di persona o virtuali, le due autrici hanno così raccolto altre esperienze: dalla prima unità anti-bracconaggio tutta femminile nata in Sudafrica alla pilota irlandese che costruì da sola il suo aeroplano. Molte storie sconosciute. Ma accanto a loro ci sono anche diverse “star”: Audrey Hepburn, che mangiava tulipani per sopravvivere alla fame ed è poi diventata un’inarrivabile icona di stile e una straordinaria filantropa; la diva per eccellenza del cinema italiano, Sophia Loren; J.K.Rowling, che ha trasformato il fallimento in un punto di forza e ha cambiato per sempre la storia della letteratura inventando la saga di Harry Potter.
Il primo volume, nonostante il successo, non convinse del tutto la critica femminista che si divise sul fenomeno. Tuttavia che l’operazione sia riuscita a capovolgere alcuni stereotipi nell’immaginario infantile, e non, è fuor di dubbio.
«Poetesse, chirurghe, astronaute, giudici, acrobate, imprenditrici, vulcanologhe: cento nuove avventure, cento nuovi ritratti per ispirarci ancora e dirci che a ogni età, epoca e latitudine, vale sempre la pena di lottare per l’uguaglianza e di procedere a passo svelto verso un futuro più giusto».
«Alcuni dicono che le storie non possono cambiare il mondo - premettono le due scrittrici, oggi diventate un simbolo di libertà - ma noi non siamo d’accordo».
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