"Utsanga": Aprile, Marullo e Caggiula in mostra a Palazzo Risolo

Palazzo Risolo
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Mercoledì 26 Aprile 2017, 13:05
Si intitola “ Utsanga. Modulazioni granulari” l’evento ospitato, fino al prossimo 14 maggio, a Palazzo Risolo di Specchia e che vede come protagonisti gli artisti Francesco Aprile, Cristiano Caggiula e Egidio Marullo. Pittura, poesia visiva e scritture asemantiche animeranno la mostra visitabile il venerdì, il sabato e la domenica dalle 17 alle 21, con aperture straordinarie previste per il 1° maggio, per il 13 e 14 maggio dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21.
“ Utsanga. Modulazioni granulari” raccoglie opere che spaziano dalla pittura alla poesia visiva, dalle scritture asemantiche alle varie declinazioni del “segno” sia di estrazione poetica, sia pittorica, con particolare accento sull’ibridazione, compromissione e complicazione dei linguaggi contemporanei. Matrice del lavoro dei tre autori è la ricerca di un linguaggio di derivazione mediterranea.
La mostra, patrocinata dal comune di Specchia, è ideata e prodotta dalla rivista di critica e linguaggi sperimentali www. utsanga.it, con la collaborazione di nuovaletteratura.wordpress.com e Associazione culturale Amo per Amo. La mostra è presentata in catalogo da Giancarlo Pavanello.
“ Utsanga. Modulazioni granulari” propone un discorso a tre voci per tre differenti poetiche. Da una parte i percorsi artistici di Francesco Aprile ed Egidio Marullo, seppur differenti, partono da una radice comune. I due autori infatti svolgendo insieme ricerche sull’opera del pittore Edoardo De Candia si sono imbattuti in un discorso artistico che nel corso dei secoli ha interessato, in modi e dinamiche differenti, tutta l’area del Mediterraneo. Dall’altro lato l’opera di Caggiula in un primo momento apre al Mediterraneo con la raccolta poetica Hekate atto II (Unconventional Press, 2015) e arriva a dialogare con le proposte di Marullo e Aprile attraverso una serie di opere visive, fra scritture asemantiche e poesia verbo-visiva, che nella deformazione del simbolo, non più capace di significare attraverso immaginari comuni, rilegge il Mediterraneo contemporaneo.
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