San Severo, uccisi marito e moglie:
il figlio in carcere per l'omicidio di un diciassettenne

San Severo, uccisi marito e moglie: il figlio in carcere per l'omicidio di un diciassettenne
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 14:31
Questa mattina un uomo e una donna, marito e moglie, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nel loro negozio a San Severo. La coppia, di 55 e 56 anni è stata uccisa all'interno della profumeria di loro proprietà a colpi di armi da fuoco. L'inchiesta è stata subito presa in carico dalla Direzione Distrettuale Antimafia in quanto si ritiene che il delitto sia collegato con un altro assassinio, quello di un 16enne ucciso alcuni mesi fa dal figlio minorenne delle vittime.

Il ragazzo è in carcere dall'ottobre scorso con l'accusa dell'omicidio volontario del 17enne ebolitano Mario Morelli, aggravato da premeditazione e futili motivi, e del tentato omicidio di un altro amico coetaneo. Le indagini sull'omicidio di Morelli sono state coordinate dal pm minorile di Bari Carlo Spagnuolo che nelle scorse settimane ha chiesto il rinvio a giudizio del ragazzo che è reo confesso. Nell'udienza del 19 maggio dinanzi al gup i difensori, gli avvocati Massimo Roberto Chiusolo e Matteo Tenace, hanno chiesto il rito abbreviato e il processo è stato rinviato per la discussione al prossimo 14 luglio. L'agguato risale al 6 ottobre 2016. Movente del delitto sarebbe stato un litigio per gelosie dovute a rapporti fra la vittima e la fidanzata del presunto assassino, sorella dell'altro ragazzo rimasto ferito. La vendetta a quel delitto potrebbe essere il movente del duplice omicidio di oggi.

Solo qualche mese fa, lo scorso dicembre, Nicola Salvatore, una delle due vittime dell'agguato compiuto oggi a San Severo, e considerato un personaggio di rilievo della mala locale, era sfuggito ad un altro attentato. Salvatore era per strada, in viale Di Vittorio a San Severo, in compagnia di un altro pregiudicato, Massimiliano Marinelli di 34 anni, anche lui con precedenti per reati legati al traffico di droga. Entrambi furono raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco, una mitraglietta cal. 9x21. Marinelli fu preso di striscio ad una gamba, mentre Salvatore fu ferito all'addome. Il duplice omicidio di oggi è avvenuto in pieno giorno mentre per strada c'erano diverse persone. Al momento, però, pare che non vi siano testimoni disponibili a ricostruire l'accaduto con la polizia. Gli investigatori stanno analizzando i filmati di alcune telecamere presenti nella zona per ricostruire la dinamica e individuare elementi utili alla identificazione dei sicari.

Sgomento nella comunità. Il sindaco: «Assistiamo a una guerra»
«Assistiamo increduli ad un altro terribile evento malavitoso, un duplice omicidio che scuote i nostri animi, avvenuto in pieno giorno, in una via centralissima ed a due passi da un frequentato mercato ortofrutticolo rionale: dobbiamo purtroppo constatare che la delinquenza non si ferma davanti a nulla». Così il sindaco di San Severo, l'avvocato Francesco Miglio sul duplice omicidio avvenuto questa mattina nel rione di Porta San Marco, in Via Don Minzoni, in pieno centro storico, dove due persone, marito e moglie, sono stati uccisi in una sparatoria. «Ho appena chiamato il prefetto Morcone, capo di Gabinetto del ministro dell'Interno Marco Minniti: tra breve partirà una richiesta d'incontro con il ministro, chiediamo di conoscere le decisioni assunte in ordine alle nostre richiesta di istituire in Capitanata il reparto Prevenzione Crimine e la Direzione Investigativa Antimafia, oltre al potenziamento degli organici delle Forze di Polizia». Come sottolinea Miglio «dando atto dell'impegno profuso in questi mesi dalla Prefettura, dalla Questura di Foggia e dai Comandi Provinciali delle Forze dell'Ordine, al Prefetto di Foggia Tirone ho inoltre appena rinnovato il nostro grido di aiuto e di allarme. San Severo è spaventata, questo ultimo atto di stampo malavitoso non può passare inosservato: le modalità, il luogo, l'ora. Fatichiamo a credere che possa essere successo. Chiediamo con fermezza una maggiore sicurezza per tutta la nostra comunità con l'adozione di provvedimenti immediati e mirati. Non si può più aspettare».
Nei mesi scorsi Miglio aveva fatto uno sciopero della fame per sollecitare l'attenzione delle istituzioni nazionali sul tema della sicurezza e della criminalità e per ottenere un significativo rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine sul territorio.
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