Uccisa a coltellate a 28 anni durante le ferie in Sardegna, il fidanzato indagato per omicidio

La scientifica nella villetta del delitto (Ansa)
La scientifica nella villetta del delitto (Ansa)
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Lunedì 12 Giugno 2017, 20:57 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 14:44

Dimitri Fricano, il compagno di Erika Preti, la donna di 28 anni di Biella uccisa ieri a Lu Fraili, una frazione di San Teodoro, è indagato per omicidio volontario. Il provvedimento è stato firmato oggi dal procuratore di Nuoro Andrea Garau.
 

 

Si tratta di un atto formale previsto dalla procedura. Fricano continua a proclamarsi innocente e ribadisce la ricostruzione fatta davanti ai carabinieri di San Teodoro subito dopo l'omicidio della giovane compagna, morta intorno alle 11.30 di domenica per le ferite inferte al collo con un coltello usato per tagliare il pane.

Secondo la ricostruzione del giovane, lui ed Erika sarebbero rimaste vittime di una aggressione durante un tentativo di rapina in casa. Fricano racconta di essere stato colpito alla testa, come dimostrerebbe l'ematoma sulla parte superiore dell'occhio destro. Ma la sua versione non convince del tutto gli inquirenti.


Intanto dall'autopsia è emerso che i colpi fatali sarebbero stati due, inferti alla gola.  L'esame eseguito dal medico legale Vindice Mingioni nell'ospedale San Francesco di Nuoro è durato oltre tre ore. L'esperto ha chiesto del tempo prima di depositare la relazione completa al procuratore di Nuoro Andrea Garau titolare dell'inchiesta. Tra le ipotesi, gli inquirenti non escludono che sia stato proprio il compagno ad ucciderla con un coltello da cucina, ritrovato sulla scena del delitto, con cui i due stavano affettando il pane prima di partire per una gita in gommone. Ma gli investigatori valutano tutte le piste, anche quella dell'aggressione per una rapina nei confronti della coppia, così come sostenuto fin dal primo momento da Fricano, che ha riportato a sua volta un ematoma sul capo e delle ferite da arma da taglio ed è ancora ricoverato all'ospedale di Olbia.

Oggi il pm ha conferito l'incarico allo stesso medico legale per un esame sulle ferite riportate dal giovane per capire se siano compatibili con l'aggressione a scopo di rapina e quindi con la testimonianza resa dal giovane che continua a professarsi innocente. Intanto il corpo di Erika Preti è stato consegnato ai familiari che provvederanno in Sardegna alla cremazione e poi riporteranno le ceneri al cimitero di Biella. Con la cremazione del corpo i genitori vogliono seguire un desiderio che la ragazza aveva espresso in vita. Cauti i legali della famiglia Preti e del giovane: «Dobbiamo attendere gli esiti dell'autopsia e l'evoluzione delle altre indagini - hanno commentato all'unisono l'avvocato Lorenzo Soro e Roberto Onida, che difende il 30enne - prima di allora è prematura qualsiasi valutazione».

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