"Trenitalia nasconde i viaggi economici", multa di 5 milioni dall'Antitrust e obbligo di informare i viaggiatori

"Trenitalia nasconde i viaggi economici", multa di 5 milioni dall'Antitrust e obbligo di informare i viaggiatori
"Trenitalia nasconde i viaggi economici", multa di 5 milioni dall'Antitrust e obbligo di informare i viaggiatori
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Giovedì 3 Agosto 2017, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 21:59
Multa da 5 milioni di euro per Trenitalia.

La maximulta dell'Antitrust a Trenitalia è stata comminata per aver 'nascosto' ai clienti i biglietti più economici. Ma Trenitalia replica sottolineando di «aver sempre posto le esigenze del cliente al centro delle proprie politiche commerciali». Il Garante della concorrenza le ha infatti inflitto la massima sanzione prevista di 5 milioni di euro per aver escluso dai propri sistemi di prenotazione alcune soluzioni sui treni regionali, «generalmente più economiche», e offrendo ai clienti del sito, della app e delle biglietterie automatiche solo quelle più costose come le Frecce.

Secondo l'Authority l'insieme di opzioni di viaggio proposte su questi canali «omette numerose soluzioni con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle invece mostrate, alterando in questo modo la scelta del consumatore». In particolare, spiega l'Antitrust, la soluzione di viaggio che prevede un cambio e l'utilizzo di treni regionali non è mai inclusa nei risultati di ricerca e non è altrimenti rintracciabile, se non attraverso la specifica ricerca con l'opzione 'Regionalì sul sito internet, laddove la partenza sia in prossimità di una soluzione che utilizza Frecce e Intercity, l'unica invece sempre mostrata.





«Trenitalia non ha in alcun modo informato i consumatori in merito a tale importante limitazione, ma ha anzi utilizzato, sul sito aziendale, la denominazione ingannevole 'tutti i trenì», sottolinea il Garante, ritenendo dunque tale pratica «scorretta». E in considerazione dei «rilevanti effetti» della pratica sui consumatori, l'Autorità ha inoltre imposto a Trenitalia l'obbligo di pubblicare «una dichiarazione rettificativa», una sorta di «gogna-informativa» sulle sanzioni e sul perché della multa per informare i consumatori sul proprio sito internet, sull'App e sulle emettitrici self service presenti in stazione. Trenitalia replica dichiarando di «aver sempre posto le esigenze del cliente al centro delle proprie politiche commerciali» e prendendo «atto della decisione dell'Autorità, ne esaminerà con attenzione il contenuto, riservandosi di valutare le azioni più opportune da intraprendere».

L'azienda sottolinea che «i sistemi di vendita sono stati concepiti e sviluppati con lo scopo esclusivo di agevolare, per quanto più possibile, l'individuazione della soluzione di viaggio maggiormente confacente, senza alcun intento distorsivo del processo di scelta della clientela».

Nel dettaglio, spiega Trenitalia, «i sistemi operano secondo tre concorrenti parametri (minore durata del viaggio, minore distanza percorsa e minore numero di cambi), senza che il prezzo del biglietto assuma alcuna rilevanza a tal fine». Ma l'azione del Garante contro Trenitalia ha ricevuto il plauso dalle associazioni dei consumatori. «Un vittoria su tutti i fronti dei consumatori e del Codacons, associazione che aveva presentato diversi esposti all'Antitrust segnalando anomalie nella fase di prenotazione dei biglietti ferroviari online e tramite biglietterie automatiche», sottolinea il Codacons, chiedendo che i clienti danneggiati vengano ora rimborsati applicando degli sconti sui prezzi dei biglietti.

Anche Federconsumatori «per anni ha tentato di rendere evidente a Trenitalia l'irregolarità delle informazioni fornite ai passeggeri dal sito ma senza alcun successo», spiega l'associazione, esprimendo quindi «grande soddisfazione» per la maxisanzione inflitta all'azienda.
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