Vitalizi, stipendi dimezzati agli ex deputati. Paolo Cirino Pomicino da 4700 a 2500 euro: «Un taglio alla libertà»

Vitalizi, gli ex deputati e la paga dimezzata. Pomicino da 4700 a 2500 euro: «È illiberale»
Vitalizi, gli ex deputati e la paga dimezzata. Pomicino da 4700 a 2500 euro: «È illiberale»
di Domenico Zurlo
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Venerdì 29 Giugno 2018, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 21:13

Era di ieri la notizia di un ampio gruppo di ex deputati che aveva tutta l’intenzione di opporsi alla proposta di Roberto Fico di tagliare pesantemente i vitalizi, dal 40 al 60% per chi ha meno legislature alle spalle. Oggi vengono fuori i nomi dei politici, ormai in pensione o comunque fuori dal Parlamento, che si oppongono a questo provvedimento: difesi anche dalla stessa Presidente del Senato Casellati, che ha provocato l’ira dei 5 Stelle e di Luigi Di Maio.

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Il primo, scrive il Corriere della Sera, è Paolo Cirino Pomicino, secondo cui «queste misure sui vitalizi altro non sono che la riduzione di una parte delle libertà dei parlamentari». Pomicino, ex ministro del Bilancio nei primi anni ’90, prende 4.700 euro netti e con la riforma ne prenderebbe 2.500: non proprio una paga da fame insomma. «Il vitalizio non è una pensione - insiste - quando fu introdotto negli anni ’60, i padri costituenti compresero che la libertà dei legislatori doveva essere garantita nel presente e nel futuro».



Poi c’è Francesco Ferrari, ex parlamentare democristiano che prende circa 5mila euro: «Se me lo tagliano fallisco, perché in questi anni ho contratto tre mutui per 2 milioni di euro: soldi investiti nella mia azienda che dà da lavorare a 40 persone». E ancora Enzo Ciconte, ex deputato comunista, che incassa duemila euro ma con la riforma ne prenderà appena 400: «Questa misura è incostituzionale, io ho lottato per questo Paese - ha detto - Questi signori stanno criminalizzando le biografie». Ma si fida di Salvini: «Lui lo eviterà».

Gerardo Bianco, 5.100 euro netti di vitalizio, è preoccupato: «Questa deliberà danneggerà ex parlamentari ultraottantenni, che sono stati alla Camera per una sola legislatura. È un’operazione demagogica», ha detto, specificando che peraltro chi ha tante legislature come lui (9) potrebbe addirittura prendere intascare una cifra più alta rispetto a quella attuale. Infine Silverio Corvisieri, in Parlamento nel ’76 prima con Democrazia Proletaria e poi nel Pci: «Prendo 3.800 euro netti, non voglio fare il martire - le sue parole - questo taglio è una beffa, il M5S si sta facendo strumentalizzare dai poteri forti».

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