«Voglio esprimere un pensiero per Marine Le Pen... Non fischiate, hanno espresso una rabbia e una collera, va ascoltata», dice Macron di fronte ai fischi dei suoi sostenitori al nome dell'avversaria. E poi ancora: «La Francia e il mondo si aspettano da noi la difesa dello spirito dei Lumi, ovunque. Questa sera avete scelto l'audacia, e l'audacia la porteremo avanti perché è quello che i francesi aspettano da noi, è quello che il mondo aspetta da noi. Attendono che la Francia li sorprenda, è quello che faremo», promette fino ad aggiungere commosso: «Vi servirò in nome del nostro motto "Libertà, Eguaglianza, Fraternità", vi servirò con amore, viva la Repubblica, viva la Francia». Non è un discorso fiume. Una manciata di minuti e poi via con la famiglia, mentre la folla continua a cantare e ad applaudire.
I sostenitori di "En Marche!" si erano dati appuntamento qui.
Una folla di 5000 persone all'inizio che poi, con il trascorrere del tempo, sono diventate quasi 15.000, aveva accolto con un boato il momento in cui era stato dato l'annuncio tanto atteso: "Emmanuel Macron presidente". Abbracci, lacrime, i tricolori che sventolano festanti. Stanotte si scrive la storia, una storia diversa dalla paura che ha dominato per troppo tempo, e forse ne sono tutti coscienti. Macron è giovane, seducente e soprattutto, per loro, rappresenta la speranza, il cambiamento, il ricominciare senza i 'solitì partiti. «Oggi inizia una nuova era di speranza e fiducia per la Francia», sono state non a caso le prime parole pronunciate dal 39enne enfant prodige appena dopo l'elezione. Un concerto con il gruppo ivoriano Magic System e altri artisti accompagna la notte della festa al Louvre. Cantano e ballano i militanti: la notte è lunga e loro sono felici di essere qui e poter dire «io c'ero».