Gentiloni: gli italiani non vogliono deragliare dalle Ue. Populisti pericolosi

Gentiloni: gli italiani non vogliono deragliare dalle Ue. Populisti pericolosi
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Venerdì 11 Maggio 2018, 18:52
«Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani non voglia deragliare da quello che è uno dei pilastri costituenti del nostro Paese e cioè l'impegno europeo che ci ha consentito 60 anni di prosperità e pace. Confido che questa rotta continui nella navigazione dell'imminente prossimo governo perché questa è e sarà l'Italia. Chi volesse portarla altrove dovrebbe fare i conti non con una bagarre politica ma con la nostra storia e la nostra identità». Così il premier Paolo Gentiloni concludendo la conferenza europea «The State of the Union» in Palazzo Vecchio a Firenze. «Credo sia importante – ha sottolineato Gentiloni - ricordare a tutti che rischi correrebbe il Paese, e in primo luogo gli italiani, se scegliesse di andare fuori strada, se scegliesse di non dare continuità alla stabilità, alla crescita, al risanamento dei conti, alla riduzione del debito; di apparire di nuovo - dopo una robusta e faticosa cura ricostituente - fragile davanti ai mercati; se mettesse in dubbio una politica migratoria equilibrata che ha portato risultati; se rinunciasse allo sforzo, che anche personalmente ho cercato di fare, di presentare l'azione del governo come un'azione tesa a promuovere coesione, e non divisione, e a ricucire ferite sociali e non aprire nuove lacerazioni». Per Gentiloni, «le risposte sovraniste come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non sono soltanto sbagliate sono anche illusorie, per questo serve l'Europa. Sappiamo che il contagio di queste illusioni è andato avanti: non è solo Brexit, non è solo Visegrad è anche il risultato delle elezioni in Italia». Un'Italia di questo genere «sarebbe una novità con un impatto grave e pericoloso nel contesto europeo», perché l'Italia è uno dei paesi fondatore dell'Ue, e del resto, ha osservato Gentiloni, «nell'ultima campagna elettorale ho sentito proclami illusori quanto pericolosi»
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