ROMA Di nuovo l’allerta che sale, il cordone della sicurezza che si stringe intorno agli obiettivi sensibili. L’attacco iraniano su Israele suona un campanello d’allarme anche in Italia. E il Viminale corre ai ripari: oggi pomeriggio il ministro degli Interni Matteo Piantedosi riunirà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Vertici della Polizia e dell’intelligence a conclave a Roma per decidere se irrigidire il sistema dei controlli e verificare se ci sono avvisaglie di un rischio crescente di attentati.
I RIFLETTORI
Sotto i riflettori, come è successo all’indomani della strage terroristica al Crocus a Mosca, gli obiettivi istituzionali.
Attenzione particolare, oltre all’ambasciata e i consolati legati all’Iran, sarà posta ai luoghi di transito dei turisti che già affollano le città italiane con la bella stagione: aeroporti e stazioni soprattutto, mentre a Roma saranno aumentati i controlli nell’area del Vaticano.
Un focus a parte poi sarà dedicato al mondo delle università, travolto negli scorsi mesi da proteste e manifestazioni in tutta Italia legate alla guerra in Medio Oriente. Una situazione che desta preoccupazione e che finirà al centro di un comitato per l’ordine e la sicurezza convocato ad hoc il prossimo 24 aprile. «Non parlerei di allarme - sdrammatizza la ministra dell'Università Anna Maria Benini - ma piuttosto di un momento delicato. Un momento segnato da un crescendo di episodi di intolleranza, come riflesso anche delle tensioni internazionali".
GLI ATENEI
Un mondo, quello universitario, che gli apparati di sicurezza prevedono tornerà a riattivarsi con proteste e iniziative in piazza sulla crisi mediorientale a ridosso della festa della Liberazione il 25 aprile. Se il Viminale stringe i controlli in casa, la Farnesina lancia un allarme per la sicurezza degli italiani all’estero.
Per ovvie ragioni, in queste ore di tensioni, l’invito a chi viaggia è di evitare a tutti i costi l’Iran. Il ministero sconsiglia «a qualsiasi titolo» viaggi nella Repubblica islamica e consiglia di rinviare a data da destinarsi i viaggi in Israele «non dettati da ragioni impellenti e non procrastinabili».