«Ma secondo te, ci dobbiamo veramente iniziare a pensare, questo qua fuori di testa può aver fatto qualcosa quella sera?». «Questo qua», per gli investigatori, sarebbe Gianpaolo Amato, il medico arrestato a Bologna per l'omicidio della moglie Isabella Linsalata e le parole intercettate sono della giovane con cui l'uomo aveva una relazione extraconiugale.
Le intercettazioni
La telefonata agli atti dell'inchiesta è del primo aprile 2022, alcuni mesi dopo la morte di Linsalata, tra la giovane e un'amica.
I messaggi tra i due
Lei, l'amante, era stanca di fidarsi. Amato incassava, prendeva tempo, e prometteva: "Vedrai. Dammi retta, io ho scelto Te". E ancora: "Da Sempre sei l'oggetto dei miei pensieri Più Belli e dei progetti più importanti".
La morte della suocera
Il medico bolognese risulta indagato anche per la morte della suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia. Emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Claudio Paris, dove si sottolinea però che gli esiti medico-legali su questo secondo caso di possibile omicidio con somministrazione di farmaci sono da intendersi «come preliminari e necessitanti di indagini di conferma». Le analisi sono «risultate positive a Midazolam ed al suo metabolita», ed è emerso anche il sospetto della presenza di sevoflurano nel prelievo di polmone.
Il veleno nella tisana
Un'ipotesi plausibile, secondo il Gip Claudio Paris, è che Giampaolo Amato abbia somministrato i farmaci letali alla moglie all'interno di una tisana. «Riacquistata da qualche tempo la fiducia della moglie - ricostruisce il giudice che ha disposto il carcere per il medico 64enne - l'indagato ben può averle somministrato il Midazolam all'interno di qualche bevanda, come peraltro aveva già fatto in passato». Del resto, sottolinea «è proprio la figlia» a riferire della ripresa abitudine del padre di preparare tisane per la madre. I due coniugi, che vivevano sostanzialmente da separati in casa, secondo le indagini nel periodo precedente alla morte della 62enne, tra il 30 e il 31 ottobre 2021, sembravano stessero vivendo un periodo di riavvicinamento. Secondo il Gip, sulla base delle consulenze medico legale disposte, «deve affermarsi che la Linsalata è deceduta per un'intossicazione acuta da (diversi) xenobiotici». Per la Procura sostanze sedative e psicotrope/psicoattive e, in particolare, sevoflurano e midazolam.