Tragica coincidenza: lo chef è morto sulla stessa strada su cui due anni fa rimase gravente ferito in un incidente

Tragica coincidenza: lo chef è morto sulla stessa strada su cui due anni fa rimase gravente ferito in un incidente
di Attilio PALMA
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 17:07

Beffardo il destino che si è preso gioco della vita di Alessandro Nocco, chef 42enne di Taviano, che già una volta la vita l'aveva riacciuffata dopo aver rischiato di perderla a seguito di un incidente in scooter. Ieri mattina, sempre sulla stessa strada, la sua auto si è schiantata contro una cappella votiva non lasciandogli scampo. Lo chef è morto sul colpo.
Esattamente due anni fa - era il 20 ottobre del 2016 - Nocco aveva avuto un altro terribile incidente: rientrando dal lavoro percorreva la provinciale che collega Alezio a Taviano quando tamponò, con il suo scooter, un'auto davanti a lui. La corsa in ospedale a sirene spiegate, la rianimazione, il coma. Poi una lunga riabilitazione: ce l'aveva fatta, quella volta. Ma la tragedia, evidentemente, aleggiava ancora nella sua esistenza.
Così ieri mattina, lungo la stessa strada, due anni e due giorni dopo quel brutto incidente, per Alessandro è arrivata la fine. Il dramma si è consumato attorno alle 8.30 e la ricostruzione della dinamica è stata affidata ai carabinieri della stazione di Taviano diretti dal maresciallo Massimo Di Maio.
Nocco doveva recarsi al Bellavista Club, struttura a Gallipoli appartenente al network alberghiero dei Caroli Hotels, dove lo aspettavano in cucina. Si è messo al volante della sua Smart FourTwo Cabrio imboccando come sempre faceva la direttrice che collega Taviano ad Alezio e poi conduce alla Città bella. Già da diversi minuti pioveva e l'asfalto era viscido. All'altezza di una curva - tante ce ne sono su quell'arteria - è accaduto qualcosa che ha fatto perdere allo chef il controllo del mezzo. Forse la vettura ha perso aderenza, forse è stata colpa di una disattenzione o di un improvviso capogiro: qualunque sia stata la causa, la Smart è uscita dalla carreggiata senza lasciare il segno della minima frenata e ha terminato violentemente la sua corsa contro una cappella votiva intitolata a Santa Lucia, realizzata su un terreno privato.
L'auto si è inclinata su di un lato, quasi scaricando per terra il corpo esanime di Alessandro Nocco, ormai privo di vita. Troppo forte l'impatto contro il muro della cappella e devastante la lesione subita alla testa. Quando sul posto sono arrivati i primi soccorritori e il personale sanitario del 118, per lo chef non c'era più nulla da fare. Invano il suo telefono cellulare ha continuato a squillare: i colleghi che lo aspettavano al lavoro, parenti, amici non potevano più avere una risposta.
Mentre i carabinieri eseguivano i rilievi di rito, utili a chiarire tutti i dubbi sulla dinamica dello schianto, la salma è stata trasferito, sul disposizione del magistrato di turno Paola Guglielmi, nella camera mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove in queste ore saranno eseguiti l'ispezione cadaverica e gli accertamenti clinici previsti in questi casi a cura del medico legale incaricato. Solo successivamente, Alessandro tornerà nella sua casa, dove viveva insieme alla moglie Maria Grazia Picca.
Alessandro Nocco era molto conosciuto nel suo ambiente, anche dai giovani aspiranti cuochi che con lui si formavano. Attilio Caroli Caputo, direttore del gruppo Caroli Hotels, lo ha ricordato con molto affetto. «Il suo sogno, ma anche quello della sua compagna di vita, Maria Grazia, era di avere un figlio».
 

 

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