Giorni di festa a Turi: arrivate le spoglie di Sant'Oronzo

Giorni di festa a Turi: arrivate le spoglie di Sant'Oronzo
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Domenica 12 Agosto 2018, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 18:39
Le spoglie di Sant'Oronzo quelle nuove, individuate nelle scorse settimane a Nona, cittadina della Croazia, e corredate dall'incisione del volto del primo vescovo di Lecce sono arrivate a Turi ieri pomeriggio, con trasporto eccezionale via terra scortato prima dalla Polizia, poi dai Carabinieri. E sono state accolte nella Grotta dove Sant'Oronzo predicava, e poi portate con grande accompagnamento di folla e di autorità in processione fino alla chiesa matrice di Turi, dove rimarranno fino al 27 agosto. E dove il 20 agosto riceveranno anche l'omaggio dell'Arcivescovo di Lecce Michele Seccia e il 24 la devozione dell'Arcivescovo croato, del sindaco di Zara e del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei Santi. Il tutto in occasione del Giubileo Oronziano indetto nella città di Turi, con decreto di Papa Francesco del 3 dicembre scorso, per celebrare i 1950 anni dal martirio del Patrono della città barese.
Parliamo dunque delle spoglie contenute nel quasi sconosciuto reliquiario di Nona, come si è detto, non quelle del reliquario custodito a Zara, oggetto in un primo momento delle richieste (e della devozione) della città di Turi, che condivide con Lecce il Santo Patrono, e considerate le spoglie giuste fino alla scoperta di metà giugno, quando è arrivata in Croazia una delegazione formata dall'arciprete di Turi Giovanni Amodio, dal subcommissario Sebastiano Giangrande e da Stefano De Carolis, sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri specializzato nella tutela del patrimonio culturale nazionale presso il Mibact, giornalista pubblicista e grande appassionato di ricerca storica fin da bambino, nativo di Turi, dove il culto del Sant'Oronzo leccese risale al 600.
Ricercatore che il secondo giorno della visita in Croazia si è imbattuto, nella città di Nona, in una seconda cassettina, molto preziosa e più antica della prima risalente all'anno Mille - impreziosita dall'effigie del Santo e legittimata dalle prescrizioni di un breviario con l'Orazione a Sant'Oronzo che spiega come il reliquiario di Zara sia da ricollegare alla cassettina di Zara, e come l'Orazione vada recitata davanti alla testa di Sant'Oronzo martire, non vescovo: ovvero il Sant'Oronzo martirizzato in Gallia sotto Diocleziano, quindi 250 anni dopo il Sant'Oronzo vescovo di Lecce.
Ieri a Turi, dunque, è arrivato il reliquiario di Nona, che sarebbe approdato in Croazia forse nel 1150, quando Lecce fu distrutta ad opera di Guglielmo il Malo. Grandi i festeggiamenti della città, un po' di amaro in bocca per Lecce, dove l'anniversario è per ora passato sotto silenzio. Una speranza viene dalle parole dell'Arcivescovo di Lecce, monsignor Seccia: «Valuteremo queste nuove notizie sulle spoglie, e magari faremo un gemellaggio con Turi». E magari anche con Nona, la città della scoperta.
L.Ces.
 
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