«Bonificate Burgesi, ora basta»
I cittadini pronti a marciare

«Bonificate Burgesi, ora basta» I cittadini pronti a marciare
di Piera MIGLIETTA
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Sabato 21 Aprile 2018, 03:16 - Ultimo aggiornamento: 13:46
Le associazioni di Ugento, Gemini, Acquarica del Capo, Presicce e Taurisano tornano alla carica contro i ritardi della bonifica della discarica Burgesi, a Ugento, sollevando ulteriori dubbi e perplessità anche sulla sorte dei fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente per la soluzione dell’intera problematica.
«Presto faremo sentire la nostra voce attraverso nuove iniziative - afferma il coordinamento delle associazioni - esigendo maggiore chiarezza da parte della Regione sulla destinazione del milione di euro stanziato dal Ministero e chiedendo la bonifica immediata della discarica».
Le associazioni ricordano inoltre che il 26 gennaio scorso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso il Decreto Direttoriale del 21 novembre 2017 di autorizzazione all’impegno della somma di un milione di euro in favore della Regione per il monitoraggio e per l’esame accurato ed esaustivo delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e acque sotterranee) nell’area interessata dalla discarica dismessa situata in località Burgesi, nel territorio di Ugento. «Il trasferimento delle risorse - aggiungono le associazioni - tuttavia sarà valutato soltanto dopo la definizione del contenzioso avviato dal comune di Ugento nei confronti della Regione Puglia.
Un contenzioso scaturito da alcune decisioni della Regione, che aveva programmato di utilizzare parte dei fondi per altre emergenze con conseguente presentazione di un ricorso al Presidente della Repubblica da parte del comune di Ugento». Preoccupate e deluse, le associazioni chiedono, quindi, a gran voce che si ponga fine a questa lunga fase di stallo e di incertezza, una situazione angosciante e confusa che persiste immutata dal 28 maggio dello scorso anno, quando marciarono unite alla volta di Burgesi per sollecitarne la bonifica e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche ambientali che maggiormente angustiano le comunità interessate.6
«Non possiamo più accettare ulteriori rinvii e ritardi - sottolinea il portavoce del coordinamento delle associazioni Oronzo Ricchiuto - per una questione che richiede da troppo tempo soluzioni e interventi rapidi e improcrastinabili».
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