Cacciapaglia ritorna a Palazzo
«Garantisco io la democrazia»

Cacciapaglia ritorna a Palazzo «Garantisco io la democrazia»
di Daniela PALMA
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Venerdì 23 Marzo 2018, 12:26

Forte della sentenza fresca di pubblicazione, Alfredo Cacciapaglia si prepara per una delle giornate più importanti della sua carriera politica. Torna a Parabita da vincitore, sostanzialmente. E sventola quelle trentuno pagine scritte dai giudici della prima sezione del Tar del Lazio per lanciare un messaggio: e cioè che il sindaco è ancora lui. Sarà con questo spirito che oggi Cacciapaglia tornerà in Municipio. E indubbiamente si toglierà qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto su quei temi che più di altri hanno caratterizzato il fronte delle accuse politiche nei suoi confronti. Dalla gestione dei rifiuti - lui che aveva annunciato di voler procedere a un bando per l’affidamento del servizio, intenzione cui non è stato dato seguito dai commissari - alla vicenda delle occupazioni abusive nelle case popolari (tema che per la verità riguarda tutto il Salento), passando ovviamente per il braccio di ferro con il prefetto Claudio Palomba e per l’argomento principale che ha tenuto banco negli ultimi anni a Parabita: la permeabilità dell’amministrazione comunale a pressioni e interessi di tipo mafioso. Argomento che, in ogni caso, è tuttora oggetto di un processo penale, con l’ex vicesindaco Giuseppe Provenzano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La prossima udienza si terrà il 26 settembre.
Ieri mattina aveva esultato su Facebook: «Il bene vince sempre sul male». E adesso Cacciapaglia affila le armi in vista dei prossimi giorni. Ma già oggi per lui sarà una giornata fondamentale. Con una nota diffusa nella serata di ieri si annuncia che «per garantire la continuità amministrativa del Comune di Parabita, il sindaco avvocato Alfredo Cacciapaglia, con i componenti della Giunta, provvederanno domani mattina ad insediarsi a seguito della sentenza di reintegro del Tar del Lazio immediatamente esecutiva, in modo da garantire alla comunità cittadina la piena funzionalità dell’amministrazione democraticamente eletta». Una prova di forza non da poco, frutto evidentemente di un periodo caratterizzato da veleni, accuse incrociate, invettive. Difficile immaginare che quel periodo sia già alle spalle.
Intanto esprime soddisfazione Sonia Cataldo, vicesindaco di Parabita dopo l’allontanamento di Giuseppe Provenzano. Soddisfazione, certamente, ma anche tanta tensione accumulata da mandare finalmente via, insieme ai bocconi resi ancor più amari dalla consapevolezza di non aver commesso gli illeciti di cui si era accusati. «Non capisco la sorpresa, chi era consapevole dei fatti sa che la questione non poteva andare diversamente - spiega Cataldo -. Se c’è qualcuno che oggi si stupisce, è perché contro di noi è stata scagliata una macchina del fango tremenda, infamante, una macchina mediatica e burocratica per farci fuori, praticamente un’epurazione. E senza un’accusa fondata», sottolinea. Toni risentiti quelli del vicesindaco, figli di «un clima da caccia alle streghe, teso, alimentato dall’odio e dall’invidia». «È stato un anno difficile. faticoso sul lato umano, politico e professionale. Oggi possiamo finalmente dire che giustizia è stata fatta. Comincia ad emergere la verità, e non siamo che all’inizio».
 

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