«Così i pazienti rischiano infezioni»

«Così i pazienti rischiano infezioni»
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Venerdì 15 Febbraio 2019, 12:48
«Sono cose che non devono accadere».
Antonio Amico, direttore del reparto di Cardiologia dell'Ospedale di Copertino, non entra nel merito del blitz fatto dai Nas ieri mattina al Vito Fazzi di Lecce, ma chiarisce come funziona il sistema dei controlli su farmaci e dispositivi medici, secondo la normativa vigente, e quali potrebbero essere i rischi per i pazienti che sono entrati in contatto con farmaci e dispositivi scaduti.
«Non parlo di casi specifici premette Amico perché il reperimento di prodotti scaduti non prova che siano stati utilizzati su pazienti. Stavano certamente nel posto sbagliato, ma non è detto che siano stati utilizzati. I prodotti scaduti potrebbero trovarsi in reparto in attesa di smaltimento, ad esempio. Lo smaltimento non viene fatto dal reparto, ma dalla Farmacia ospedaliera. Sono loro che esercitano vigilanza su tutto il materiale medico presente in ospedale avendo contezza della scadenza di tutti i prodotti e ha l'obbligo di verificare cosa accade sulle giacenze e sullo smaltimento. La vigilanza sulla corretta gestione dei prodotti è esercitata congiuntamente dalla Farmacia e dal responsabile della struttura operativa, anche se è il caposala il diretto responsabile della gestione dei farmaci. Il reparto non ha competenza nello smaltimento, ma deve solo impedire che possa essere utilizzato».
Il punto dirimente è proprio quello della somministrazione che sarà anche semplice da verificare da parte dei Nas.
Ogni dispositivo utilizzato ha dei codici adesivi che vengono attaccati nella cartella clinica del paziente e alla Farmacia. Il controllo, quindi, deve essere fatto sulle cartelle cliniche per verificare se sia stato utilizzato materiale facente capo ai lotti sequestrati. Al coordinatore infermieristico spetta la verifica in reparto della scadenza dei prodotti a uso medico, compilare il modulo per la restituzione di medicinali e di dispositivi medici scaduti e quello per la restituzione di medicinali e dispositivi medici con validità non superiore ai due mesi. Poi, a seconda dei protocolli interni (ci sono ospedali che fanno controlli mensili), fare le verifiche di routine.
Intanto al Fazzi i Nas hanno sequestrato parecchio materiale scaduto.
«C'è un problema più generale dei materiali che stazionano in reparto afferma Amico quando sarebbe più giusto avere una scorta minima per le emergenze e fare l'approvvigionamento per il materiale di uso corrente. È un problema logistica. Si eviterebbero molti sprechi. È accaduto in diversi ospedali che siano stati trovati farmaci, dispositivi e protesi scadute».
Ma oltre al danno economico c'è il rischio sanitario. «Il problema dei dispositivi scaduti riguarda il fatto che potrebbero essere non perfettamente sterili», spiega Amico che entra nel merito della questione: «I criteri sono ampiamente restrittivi, ma bisogna rispettare la legge. Quando un dispositivo è scaduto non è il materiale che si deteriora, ma il rischio e che possa non essere sterile perciò il paziente rischia l'infezione».
E i farmaci scaduti? «Nessuno è morto mai a causa di farmaci scaduti puntualizza Amico , la letteratura scientifica ha ampiamente chiarito che sono innocui, ma è vero che somministrare un farmaco scaduto equivale a non dare la terapia necessaria al paziente».
Cosa prevedono le norme in caso di presenza di farmaci e dispositivi scaduti? Il ministero della Salute nei mesi scorsi a proposito dei prodotti scaduti in farmacia ha chiarito che si può incorrere in una sanzione amministrativa se si può escludere che i farmaci scaduti, guasti o imperfetti siano detenuti per la vendita.
Tre le condizioni per le quali la farmacia in possesso di prodotti scaduti non incappa in problemi grossi: la modesta quantità dei prodotti rispetto alle riserve; la conservazione che esclude la destinazione alla vendita (ad esempio la presenza di uno spazio destinato esclusivamente a quei prodotti non vendibili); la quantità complessiva di medicinali scaduti, guasti o imperfetti, che deve essere in misura da far ritenere lieve o molto lieve, la trasgressione da parte del farmacista.
Regole di buon senso, in fondo, e il Nas sono il braccio armato della sanità. Spetta ai militari del Nas l'attività di indagine e controllo in campo alimentare, sanitario, farmaceutico e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. In campo sanitario vigilano sull'assistenza ospedaliera, sulle professioni sanitarie, vigilano sui rischi per la salute e in campo farmaceutico sulla tracciabilità, tra le altre.
M.Mon.
 
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