Da quando suo fratello è sepolto lì si occupa di tenere pulita l’aiuola che circonda la tomba. Trifone Bello, zappa in mano per rizollare la terra, scarta i fili d’erba e sistema le piante, ripulendole dai fiori secchi. «Mi sono sempre occupato di questo, anche se adesso sto diventando vecchio e mi aiuta mio genero - racconta Trifone -. A visitare la tomba di mio fratello Tonino è venuta sempre tanta gente, ma ora con la visita del Papa...». Trifone non pianta nuovi fiori. «Dal Vaticano mi hanno detto di lasciarla spoglia perché sarà il Papa a portare dei fiori» rivela l’uomo emozionato per quello che accadrà venerdì mattina davanti a quella tomba che è molto particolare nella forma, quasi un anfiteatro. «L’idea di realizzarla così è venuta a me e a mio fratello Marcello, perché Tonino diceva sempre che non è importante stare né davanti né dietro alla gente, ma stare in mezzo alla gente - spiega Trifone - non per stare al centro ma per ascoltare i problemi delle persone, le loro gioie, i loro bisogni». Anche i materiali utilizzati per rivestirla sono poveri. «Abbiamo fatto questa scelta perché Tonino è stata una persona molto umile, si sarebbe arrabbiato se avessimo usato dei marmi o altri materiali pregiati».
A poca distanza dalla tomba di don Tonino, sempre nello stesso piazzale, anche la tomba della madre, Maria Imperato, con la quale il vescovo, a detta del fratello Trifone, aveva un feeling particolare: «Ci è sembrato giusto fossero insieme»
Il fratello al lavoro tra le aiuole: «Sepolto al centro per essere sempre tra la gente»
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Martedì 17 Aprile 2018, 15:21
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