E' stata raggiunta da una interdittiva antimafia la Media Point di Miggiano, in provincia di Lecce, il cui titolare, Emanuele Piccinno, 42 anni, è stato fino alla scorsa estate assessore al Turismo del comune di Gallipoli e ritenuto dagli inquirenti vicino ai De Lorenzis di Racale.
Il provvedimento della prefettura - amministrativo e di carattere preventivo - corre parallelo al procedimento giudiziario incardinatosi dopo l'operazione “Clean Game” della Guardia di Finanza, che ha consentito di scoprire una presunta associazione a delinquere finalizzata al gioco d'azzardo e al gioco truccato. In prima battuta, sono stati rinviati a giudizio, con queste accuse, lo stesso Piccinno e i fratelli Salvatore, Saverio, Pasquale e Pietro De Lorenzis.
Nel 2017, proprio Piccinno aveva ricevuto parte del fondo destinato alle vittime del racket perché ritenuto vittima delle richieste estorsive dell'ergastolano Rosario Padovano. Mentre i fatti contestati nell'interdittiva firmata dal prefetto Maria Teresa Cucinotta risalirebbero al periodo dal 2010 al 2015. In particolare, secondo quanto ricostruito dalla Polizia nella sua indagine, i videogame della Media Point non era collegati con la rete telematica, ma consentivano di giocare ai videopoker con l'obiettivo di realizzare proventi per l'organizzazione malavitosa.
Gallipoli, interdittiva antimafia sul centro scommesse dell'ex assessore
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Sabato 7 Dicembre 2019, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 12:56
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