La proposta del Silb: «Una Cittadella della musica per salvare business e quiete»

La proposta del Silb: «Una Cittadella della musica per salvare business e quiete»
di Valeria Blanco
3 Minuti di Lettura
Sabato 14 Luglio 2018, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 17:55

Si potrà anche non apprezzare le orde di giovani che schiamazzano al terminal dei bus, le baraonde alla Baia Verde, i decibel delle feste in spiaggia o nei locali, le migliaia di biciclette sul lungomare. Ma bisogna riconoscere che proprio sui giovani turisti e sulla loro voglia di fare festa, Gallipoli ha costruito la sua fama internazionale come reginetta del turismo e del divertimento. Se qualcosa in questo meccanismo dorato dovesse incepparsi - come sembra stia accadendo a causa di una stagione particolarmente “sfortunata”, in cui la città rischia di rimanere senza i grandi eventi che hanno contraddistinto l’ultimo decennio - ci sarebbe da ripensare il modello dalle fondamenta. E non è detto che il nuovo modello abbia altrettanto successo del precedente, o che lo abbia in tempo da garantire la salvaguardia dei posti di lavoro che nel frattempo il turismo giovanile ha creato in città e nell’hinterland.

Intanto, però, di fronte alla revoca delle autorizzazioni alla discoteca Cave, il sindaco Stefano Minerva ha assicurato che si impegnerà perché Gallipoli non perda anche gli ultimi grandi eventi rimasti.
Leggi qui l'intervento del sindaco Minerva

Di fronte al dilemma in cui si trova la Città Bella, una soluzione ingegnosa - che, se attuata, potrebbe fare di Gallipoli un unicum in Italia - la propone Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb, sindacato delle discoteche: creare una Cittadella della musica, con locali, concerti ed eventi, in modo da avere un luogo devoto al divertimento e lasciare il resto della città a godersi la quiete. «Ogni giorno - scrive Pasca su Facebook - leggo quanto sta succedendo a Gallipoli con la chiusura di tutti i locali di intrattenimento. Come presidente Silb non ho mai visto, in tutta Italia, un accanimento simile. Certamente qualche problema ci sarà stato, ma i problemi vanno governati e risolti, impensabile farlo con la chiusura delle attività, anche perché le licenze erano state rilasciate e se sono state rilasciate, significa che vi erano le condizioni. È davvero triste veder distruggere tutto quello che è stato creato per far diventare Gallipoli in particolare, ma anche tutto il Salento, la meta più ricercata in ambito turistico negli ultimi anni. Chi va in vacanza vuole anche divertirsi, è impensabile immaginare mete turistiche senza discoteche. Come è anche sacrosanto di chi va in vacanza, la voglia di riposare».

Da qui, l’idea: «Suggerisco al Comune di Gallipoli di identificare un’area dove far sorgere la Cittadella della musica, con l’apertura di discoteche, aree eventi, negozi notturni, discobar che rimangono aperti tutta la notte, senza arrecare disturbo a chi invece vuole riposare. Se realizzabile, una cosa simile sarebbe la prima in Italia e in Europa».

La proposta attira l’interesse degli imprenditori, tant’è che nella discussione social interviene anche Ferruccio Errico, uno dei titolari del Parco Gondar: «Quello che tu dici - sottolinea - e stato ipotizzato nel piano regolatore che risale agli anni ‘70 .

Ovvero di fare nella zona del Lido San Giovanni le aree destinate a sport ed eventi. Infatti nacque lo stadio, il parco giochi con balera Smile, lo stesso Lido San Giovanni che aveva e mantiene ancora la licenza da ballo e tutte le aree intorno furono classificate come F (aree a servizi)». Il dibattito è aperto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA