Il governo salva i lidi in scadenza «Chi è in regola non smonterà»

di Alessandra LEZZI
3 Minuti di Lettura
Martedì 23 Ottobre 2018, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 10:32
Un emendamento inserito in un decreto legge da approvare entro la prossima settimana per fermare la macchina delle ispezioni amministrative e degli eventuali successivi sequestri degli stabilimenti balneari. La notizia arriva nel Salone degli Specchi della Prefettura leccese e in un attimo tra i volti dei rappresentanti di categoria sembra tornare il sereno. Lucia Borgonzoni, sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali, rassicura gli operatori fortemente preoccupati dalla incombente data del 31 ottobre prevista per lo smontaggio.
«E' chiaro dice che i sentieri da percorrere devono essere due. Paralleli. Nell'immediato vanno salvaguardate quelle imprese incastrate nei meccanismi burocratici di normative poco chiare e in attesa delle istruttorie comunali e dei pareri della Soprintendenza. Per questa ragione stiamo valutando il metodo più corretto, senza rischiare di incorrere in contestazioni di incostituzionalità, per approvare prima della fine del mese una norma che in qualche modo tamponi un vuoto o una confusione normativa che esiste. Quello che vogliamo fare chiarisce la Borgonzoni è evitare l'innescarsi di situazioni negativamente incisive».
Il riferimento ai sequestri è chiaro, e neanche tanto velato. Ma la stilettata è anche per quelli che «credono di essere furbi e la norma sarà scritta per tutelare soltanto chi è in regola. Se qualcuno pensa sottolinea di attendere questo emendamento per sanare situazioni irregolari ha sbagliato indirizzo. In questo senso le mappature da parte dei sindaci saranno indispensabili».
Dunque, l'obiettivo è consentire a chi ha fatto richiesta di mantenimento di evitare, nell'attesa di risposte, costose rimozioni. Più volte, nel corso del vertice di ieri voluto dal prefetto Claudio Palomba, è stato sottolineato quanto spesso le stesse operazioni di smontaggio delle strutture si rivelino fortemente dannose per l'ambiente e l'ecosistema. Alcuni tratti di arenile nel Salento sono caratterizzati da cordoni dunali nei pressi dei quali i tir devono necessariamente passare per trasportare, due volte l'anno, le parti modulari dei prefabbricati.
«La Soprintendenza è un ente a tutela del paesaggio la difesa della Borgonzoni che poi aggiunge - e, poi, può avere sbagliato in alcuni contesti. Lo vedremo. Tutti possiamo sbagliare». E proprio la soprintendente Maria Piccareta era la grande assente dell'incontro di ieri. L'architetto a capo dell'organismo leccese era a Roma, convocata assieme a tutti i suoi colleghi d'Italia, al Ministero. Se all'ordine del giorno ci fossero i balneari non è dato saperlo. Assente giustificata, in ogni caso.
Resta che il Mibact, risolta la questione 31 ottobre, lavorerà anche in un'altra direzione. «Vogliamo dare più certezze al settore», aggiunge la Borgonzoni. Sotto accusa da parte dei balneari c'è la discrezionalità sui pareri che la norma garantisce alla Soprintendenza. Una discrezionalità che in alcune sentenze, da parte dei balneari, è stata definita «illogica» e che spesso viene tacciata di essere mutevole. L'obiettivo è, dunque, normare a livello statale dei criteri definiti e più logicamente comprensibili entro i quali l'ente deve muoversi per i pareri.
«Puntiamo - conclude la Borgonzoni - a dare un contenitore molto più chiaro con una discrezionalità che rimane alle Regioni perché vanno salvaguardate le peculiarità dei diversi territori. E' ovvio che se i lidi rimangono aperti d'inverno devono dare dei servizi. Ricordiamoci che Matera è a due passi da voi, con l'evento Matera 2019. E se dovesse arrivare un marzo caldo rischiereste di non avere stabilimenti da far fruire ai turisti».
Indispensabile, per il prefetto Claudio Palomba, la strada della soluzione condivisa. «Alcune decisioni del Consiglio di Stato spiega possono risultare esemplificative del percorso e per questo bisogna condividere le soluzioni».
E la strada risulta tracciata anche per l'assessore regionale al Turismo, Loredana Capone: «L'ordinanza balneare prevede già la possibilità di restare aperti, ma la Regione non ha potere sulla Soprintendenza. Il nostro Piano territoriale paesaggistico è uno dei più rigidi. Ma credo si possa rispettare il paesaggio pur tutelando le attività che generano turismo, occupazione e accessibilità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA