Case popolari in cambio di voti: in 40 vanno a processo, anche i politici. I nomi

Case popolari in cambio di voti: in 40 vanno a processo, anche i politici. I nomi
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Giovedì 14 Febbraio 2019, 18:43 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 12:32
Vanno a processo 40 dei 47 imputati coinvolti nell'inchiesta della Procura di Lecce che ha contestato la sistematica violazione delle procedure di assegnazione delle case popolari per favorire chi fosse stato disponibile e garantire il voto. Nell'udienza preliminare di ieri mattina nell'aula della Corte d'Assise d'Appello, il giudice Edoardo D'Ambrosio ha accolto le richieste di rinvio a giudizio dei pubblici  ministeri della Procura di Lecce Roberta Licci e Massimiliano Carducci. Sono state respinte invece le istanze di non luogo a procedere presentate dalle difese, per assegnare al al dibattimento in aula il compito di stabilire se siano fondate o meno le accuse indicate nei 29 campi di imputazione.

Processo al via l'8 aprile davanti ai giudici della seconda sezione penale. In due hanno scelto invece il rito abbreviato: si tratta di Umberto Nicoletti e di Nicola Pinto che rispondono del pestaggio e dell'aggressione armata dell'assegnatario che sporse denuncia: processo con udienza unica il 30 aprile

Stralciata la posizione di Monica Durante, Diego Monaco ed Andrea Santoro che non hanno potuto prendere parte all'udienza preliminare di oggi poichè contemporaneamente si è discusso in cassazione il ricorso presentato dai legali contro la decisione del Tribunale del Riesame di accogliere l'appello della Procura che aveva chiesto gli arresti domiciliari. Per loro udienza il 20 febbraio.
Infine sono state accolte le costituzioni di parte civile del Comune di Lecce, di Arca Sud, del Codacons e dell'assegnatario che fu aggredito dopo aver sporto denuncia.

Dunque, a processo vanno Attilio Monosi, ex assessore al Bilancio e poi titolare della delega alla Casa durante i governi Perrone;  l’ex assessore al Traffico e alla Mobilità Luca Pasqualini; Antonio Torricelli (Pd): quarant’anni trascorsi, da consigliere comunale, tra i banchi di Palazzo Carafa e volto storico della sinistra leccese. A completare l’elenco dei politici Damiano D’Autilia, anche lui consigliere comunale e poi assessore dell’ultima giunta Perrone;  e Nunzia Brandi, di Lecce, ex assessore allo Sport e poi alla Pubblica Istruzione con Perrone sindaco.
Nell’elenco degli indagati anche i dirigenti comunali Giuseppe Naccarelli di Lecce; Paolo Rollo di Lecce; Giovanni Puce di Maglie. Ci sono anche i funzionari Piera Perulli, di Lecce; Sergio De Salvatore, di Lecce; Pasquale Gorgoni, di Lecce.   E ancora. Vanno a processo Monia Gaetani, di Lecce;  Vanessa Tornese, di Lecce; Rosario D’Elia, di Lecce; Serena Cervelli, di Lecce; Douglas Durante, di Lecce; Antonio Briganti, di Lecce; Luisa Martina, di Lecce; Barbara Cazzella, di Lecce; Raffaele Liccardi, di Lizzanello; Francesca Sansò, di Lecce; l'esponente della Croce Rossa Ilaria Decimo, di Lecce; il tenente della polizia municipale Laura Panzera, di Lecce; Andrea Mello, di Lecce; Vincenzo Raho, di Lecce, Luisa Fracasso, di Galatina; Giovanni Bene, di Lecce; Guido Raffaele, di Lecce; Angelica Camassa, di Lecce; Cristian Elia, di Lecce; Gessyca Palazzo, di Lecce; Guseppe Nicoletti, di Lecce;   Salvatore Rizzo, di Lecce; Roberta Murra, di Lecce; Amedeo Scialpi, di Manduria; Fabio Freuli, di Lecce; Stefano Armenta, di Lecce; Piergiovanni Miggiano, di Minervino; Sergio Marti, di Melendugno; e Nicolina Pulimeno, di Corigliano d’Otranto.
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