Tragedia sulla statale, la corsa per salvare il bimbo. I medici: «Così abbiamo fatto nascere il piccolo»

Tragedia sulla statale, la corsa per salvare il bimbo. I medici: «Così abbiamo fatto nascere il piccolo»
di Andrea TAFURO
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 12:14

Lacrime di gioia e pianto di dolore. Il dramma sull’asfalto e la vita che nasce in ospedale. Una giovane donna divenuta madre, pochi istanti dopo la morte dello sfortunato compagno, morto nel grave incidente stradale sulla Lecce-Maglie. Il figlio della coppia fatto nascere d’urgenza dai medici del “Vito Fazzi.
Nel buio della tragedia si accende la luce della speranza. Dal luogo dell’incidente la corsa affannosa in ambulanza verso l’ospedale, a sirene spiegate, per non perdere secondi importanti. La 22enne, incinta di 37 settimane, è rimasta gravemente ferita nell’incidente. 

L'accoglienza in ospedale e la corsa contro il tempo

L’equipe medica del pronto soccorso si è subito preparata per accogliere la donna. Al piano terra del “Dea” sono scesi anche i rianimatori e i medici del reparto di ginecologia e ostetricia. Non c’era tempo da perdere, la giovane donna è arrivata in ospedale e i sanitari del 118 l’hanno sbarellata. Hanno iniziato gli accertamenti urgenti per comprendere lo stato di salute della 22enne e del bambino che portava in grembo. La prima ecografia ha scongiurato lesioni importanti agli organi interni per la ragazza, ma il feto era in sofferenza. 
Il confronto tra il medico rianimatore Maurizio Tiano e il collega responsabile del reparto di ginecologia Fabrizio Totaro Aprile è stato veloce.

Non c’era tempo da attendere, si è andati subito in sala operatoria per il parto cesareo.

Il medico rianimatore: «Prezioso il lavoro d'equipe»

 «L’allarme è scattato subito dopo l’incidente – racconta il dottore Tiano - e all’arrivo in ospedale eravamo pronti in pronto soccorso. In pochi istanti abbiamo deciso che la priorità era far nascere il bambino perché c’era una sofferenza fetale che era emersa con un tracciato. La donna per fortuna era in respiro spontaneo, per cui abbiamo fatto un’ecografia addominale per verificare se ci fosse qualche lesione agli organi interni. Scongiurato il pericolo emorragico, la donna è stata intubata, collegata al respiratore ed è stata portata in sala operatoria che era stata già allestita per il suo arrivo. Le condizioni della ragazza hanno imposto tuttavia di intervenire in anestesia generale».
Istanti interminabili, vissuti fianco a fianco dai medici. «La piena sinergia tra specialisti delle diverse unità mediche coinvolte – ammette Tiano - ha consentito di operare tempestivamente e con efficienza, così da far nascere subito il piccolo. Fondamentale è stato il ruolo svolto dal team di ginecologia e ostetricia col primario Fabrizio Totaro Aprile e la dottoressa Simona Quarta. Successivamente siamo passati alla parte radiodiagnostica sulla madre per verificare attraverso una Tac total-body la presenza di eventuali altre lesioni presenti. Completato l’iter diagnostico, la ragazza è stata ricoverata in rianimazione con prognosi riservata, dove verrà monitorata costantemente per le prossime ore».

Le testimonianze: «Nel dolore la gioia di aver salvato il piccolo»

Scelte immediate e sequenze in sala operatoria rimaste impresse nella ricostruzione di Tiano, sino al pianto di vita del neonato, che purtroppo non conoscerà suo padre. Il piccolo pesa 3,200 chilogrammi ed è in buona salute.
«Nel dramma di una famiglia – ammette il medico rianimatore - abbiamo aiutato una donna a dare alla luce il proprio figlio. Abbiamo salvato due persone. Sono situazioni forti, in cui la componente emotiva deve essere tenuta sotto controllo per individuare le priorità e i passi giusti da compiere. È importante farsi trovare pronti e con i nervi saldi, sono situazioni rare per fortuna, ma che bisogna saper affrontare con la giusta concentrazione. Abbiamo fatto il massimo, mettendo in campo tutta l’amore per questo lavoro e l’esperienza maturata nei tanti anni di servizio. La gioia del nascituro rende meno grande il dolore. L’auspicio è cha la giovane madre – conclude Tiano - possa riprendersi al più presto e abbracciare così il suo piccolo».
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