Lecce, la petizione dei commercianti in centro: “Salvate il nostro netturbino”

Lecce, la petizione dei commercianti in centro: “Salvate il nostro netturbino”
di Erica FIORE
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Giovedì 13 Settembre 2018, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 16:33
Se per un operatore ecologico il cui contratto è in dirittura d'arrivo si smuove un intero centro storico, un motivo ci sarà. È quello che è accaduto quando Pierluigi Puzzovio, netturbino della ditta Monteco, ha comunicato ai commercianti che il suo contratto sarebbe scaduto a fine settembre.
E così loro non ci hanno pensato due volte. Hanno avviato una raccolta firme per chiedere che Pierluigi potesse restare, perché «persone umili e disponibili come lui - spiegano all'unisono - si incontrano poche volte nella vita e dovrebbero essere premiate». Hanno fatto tutto a sua insaputa. Solo quando a Pierluigi è stata chiesta una sua foto, da allegare alla petizione per renderlo immediatamente riconoscibile a tutti i commercianti, lui ha intuito cosa stesse accadendo.
 

L'emozione ha preso il sopravvento: era incredulo. Un perfetto sconosciuto che aveva conquistato il cuore di tutti. Come? Lavorando con il sorriso, dimostrandosi sempre disponibile a risolvere problemi. Non a caso in un solo mese le firme hanno superato quota 50, nessuno si è tirato indietro: dai negozi di abbigliamento alle botteghe di artigianato, dalle pasticcerie alle edicole, le ottiche, gli empori, i pub, le librerie, le profumerie, le tabaccherie. Di Pierluigi, insomma, nessuno vorrebbe fare a meno. Tutto questo dopo soli tre mesi di servizio.
«Una persona educata e presente come poche - racconta Pierfrancesco Calcagnile, titolare della bottega di artigianato Santa Croce e promotore della petizione a giugno gli è stata assegnata la zona centrale di Lecce e ha sempre lavorato con amore. Per noi commercianti non è mai stato soltanto un operatore ecologico. Si è sempre speso con pazienza e disponibilità per risolvere quei piccoli problemi che quotidianamente si possono incontrare qui in centro. Dalla rimozione di una carcassa di un gatto investito alla pulizia del verde pubblico: noi riferivamo, lui cercava in ogni modo di risolvere qualunque problema allertando chi di competenza. Prima di lui c'era Carmelo - racconta ancora - un operatore ecologico che un po' di tempo fa è andato in pensione. Un uomo speciale che ha lasciato un grande vuoto. Per fortuna, le persone volenterose a quanto pare non sono così rare: l'arrivo di Pierluigi, subito dopo, ne è la dimostrazione. Lui ha famiglia e figli, è una persona onesta, sa prendersi cura del suo lavoro ogni giorno. Andrebbe premiato e siamo certi che Monteco lo farà».
Lui, Pierluigi Puzzovio, stenta ancora a crederci. «Ho da poco compiuto 50 anni - racconta - per anni ho vissuto senza lavoro. Ho due figli, di 13 e 9 anni, non è stato facile. Quando perdi il lavoro, lo apprezzi ancora di più. Sembra paradossale, ma è la verità». E così appena ricevuta la chiamata di Monteco a giugno e la proposta di un contratto si è rimboccato le maniche per dimostrare a se stesso e agli altri che aveva ancora tanto da dare. «A volte si danno per scontate le fortune della vita - spiega - per questo detesto le lamentele da pancia piena, quelle di chi vede sempre tutto nero, di chi pensa che il lavoro abbia soltanto un prezzo e non un valore. Ho avuto la fortuna di essere chiamato da una ditta seria e ho scelto di non sprecarla, tutto qui».
Il segreto della sua amabilità è presto detto. «Quando si lavora non esiste una distinzione di compiti netta - spiega candidamente - e prendersi cura significa tendere la mano, aiutare quando si può, collaborare. Chi semina, raccoglie». Da ottobre Pierluigi potrebbe ritrovarsi senza un'occupazione. Preoccupato? Certo. Ma sempre con il sorriso. «Ho lavorato per tre mesi e ho dato tutto me stesso, non ho nulla da rimproverarmi e nulla per cui credermi un super eroe. Ho fatto il mio dovere e so che è stato apprezzato, da Monteco e dalla gente».
Tanto apprezzato che la raccolta firme procede a tambur battente: i commercianti sono fiduciosi. Intanto, Pierluigi da ieri è in ferie, quelle da smaltire entro la fine del contratto. «Dovesse andar male tornerei a fare il disoccupato - sdrammatizza - poi si vedrà. Per chi ha bisogno, nel mio piccolo, ci sarò sempre». Perché da lavoro a missione a volte è un passo. Non tutti i super eroi indossano il mantello. Qualcuno si accontenta di una divisa catarifrangente ed è felice così.
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