Arriva il Natale, ma in cassa ci sono poco più di 500 euro

Arriva il Natale, ma in cassa ci sono poco più di 500 euro
di Paola ANCORA
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Domenica 15 Ottobre 2017, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 19:46
Appena cinquecento euro o poco più. A tanto ammontano le risorse attualmente presenti in bilancio e destinate a iniziative ed eventi per le prossime festività natalizie: lo conferma l’assessore Paolo Foresio.
Come recuperare altro denaro è rompicapo che tiene impegnati gli uffici dell’assessorato alle Attività produttive. L’amministrazione potrebbe anche studiare una variazione di bilancio ad hoc, ma nulla è stato ancora deciso.
La pila di documenti sulla scrivania dell’assessore, al momento, contiene da una parte le idee da sviluppare per capire come raggranellare le risorse necessarie non a una festa sontuosa, ma almeno ad addobbare la città e offrire a leccesi e turisti qualche occasione di svago. Dall’altra, l’assessorato ha riunito tutti i provvedimenti relativi alle iniziative messe in campo per le festività 2016, da Natale all’Epifania, e per le quali l’allora amministrazione di Paolo Perrone, con l’assessore al Turismo e Marketing territoriale Gigi Coclite, spese 246.858 euro.
Quel denaro è servito a finanziare lo spettacolo di Capodanno in piazza Sant’Oronzo, con il “Festival Suoni a Sud Est”, oggetto della delibera 930 del 27 dicembre 2016 che prevedeva uno stanziamento di 77.500 euro. Grazie a quelle risorse, salirono sul palco dell’Ovale gli Après La Classe, i Bundamove e La Municipal. Ancora. Con la delibera 878 del 14 dicembre 2016 fu finanziata una rassegna di varie iniziative in città, per 74.900 euro complessivi. L’amministrazione Perrone spese poi 47.458 euro per le luminarie, commissionate come sempre alla ditta De Cagna di Scorrano. E alla Fiera di Santa Lucia, allestita come ogni anno all’interno del chiostro dell’ex convento dei Teatini, furono destinati 37mila euro con la delibera 761 dell’8 novembre 2016. Infine, altri 10mila euro andarono alla Città dei Presepi.
 
Dalle stelle alle stalle, insomma.
Almeno per ora. Tanto più che un milione e 100mila euro “rimborsati” dallo Stato al Comune proprio relativamente a progetti culturali e di recupero del patrimonio artistico e storico cittadino, sono stati dirottati sull’emergenza conti - lo confermano dall’assessorato -, a coprire un buco di circa otto milioni di euro, emerso soltanto dopo la ricognizione dei debiti effettuata dal Servizio economico finanziario su indicazione del sindaco e assessore al Bilancio Carlo Salvemini.
«Non abbiamo usato quel denaro per spese futili, ma per rimettere ordine nei conti prosciugati dall’amministrazione precedente» dice il capogruppo del Partito democratico in Consiglio, Antonio Rotundo. «Strumentale - ribatte il consigliere di minoranza Gaetano Messuti, già vicesindaco -. È proprio per evitare situazioni come questa che in sede di approvazione degli Equilibri di bilancio chiedevamo una puntuale verifica di tutte le voci debitorie. Oggi i nodi vengono al pettine, con l’utilizzo dei rimborsi sui fondi Poin (per gli attrattori culturali, ndr) a legare le mani dell’amministrazione. Ci si trova bloccati, soltanto perché non hanno voluto ascoltarci quando cercavamo di aprire loro gli occhi, chiedendo di verificare meglio i crediti vantati, per esempio, dalla Sgm, che ha chiesto un milione, poi transatto a 800mila euro, senza aver nemmeno inserito questa voce nel proprio bilancio. Non vale, ora, tentare di far ricadere le colpe sulla precedente amministrazione».
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