Autovelox, nuovo boom di multe: «Ma gli incassi si fermano al 40%»

Autovelox, nuovo boom di multe: «Ma gli incassi si fermano al 40%»
di Ilaria MARINACI
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Martedì 15 Agosto 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:03
Autovelox e photored: tante le multe elevate, ma, nelle casse della Provincia di Lecce, arriva meno della metà delle somme spettanti. Non un caso isolato, ma una prassi consolidata, attendendo di sapere cosa cambierà con la direttiva Minniti. 
Nei primi cinque mesi di quest’anno, i dati parziali in possesso dell’ente sono di circa 1 milione e 100mila euro di contravvenzioni comminate. Di questa cifra solo 300mila euro sono stati già incassati e sono quasi tutti da ascrivere a chi ha deciso di pagare entro i primi cinque giorni, avvalendosi della possibilità di una riduzione dell’importo come premialità. Non diversa è stata la situazione lo scorso anno, quando su un totale di circa 4 milioni di euro, frutto del vizio di tenere troppo a lungo il piede sull’acceleratore, ne risultano ad oggi rientrati nelle disponibilità della Provincia meno di due. Il che significa, appunto, circa il 40%. 
Le ragioni? Sono da addebitare soprattutto ai ricorsi che, nella maggior parte dei casi, fanno allungare di molto i tempi dell’iter burocratico. Teniamo presente che i sanzionati che decidano di non pagare subito hanno 60 giorni di tempo per farlo, salvo che non decidano, appunto, di ricorrere al prefetto o al giudice di pace. In tal caso, tutto si congela fino al pronunciamento di chi di competenza che può andare a buon fine o meno. Quello dei 60 giorni è anche il motivo tecnico per cui i dati relativi, per esempio, al periodo estivo non sono disponibili prima di ottobre o novembre. Lo scorso anno, è stato il mese di agosto con la sua massiccia presenza turistica, a segnare il record delle multe, non a caso elevate sulle arterie che collegano i centri urbani con le località costiere. 
«Le strade dove, in genere, eleviamo il maggior numero di multe in questa stagione – dice Giuseppe Lazzari, vicecomandante della Polizia Provinciale – sono la Otranto-San Cataldo e, nei fine settimana, la Maglie-Santa Cesarea per via della concentrazione di discoteche. Su queste arterie molte multe vengono prese, infatti, in orari notturni. Sono tutte strade ad elevata intensità di traffico. Caso particolare è la Lecce-Novoli-Villa Convento, dove, a fronte del fatto che non è molto trafficata, si registra un’alta percentuale di sanzioni». 
 
Sul territorio provinciale, le postazioni fisse degli autovelox, attive 24 ore al giorno, sono sette e sono posizionate sulla Maglie-Santa Cesarea Terme nei due sensi di marcia, sulla litoranea Otranto-San Cataldo in entrambe le direzioni e sulla Lecce-Novoli in direzione del capoluogo. A queste vanno aggiunte le due apparecchiature installate sulla Specchia-Tricase all’altezza dell’intersezione con la strada comunale di via San Rocco e le postazioni mobili di telelaser che, weekend esclusi, consentono alla Polizia Provinciale di monitorare la velocità di auto, moto e mezzi pesanti per sette ore al giorno sulle altre arterie salentine. A proposito di autovelox, però, il Governo ha dato una stretta, nei giorni scorsi, alle multe a sorpresa. La direttiva Minniti – dal nome dell’attuale ministro dell’Interno – dispone che gli strumenti di rilevazione della velocità debbano essere ben visibili e sempre accompagnati da una chiara segnaletica che avvisi gli automobilisti. Questo vale anche quando si effettuano controlli saltuari che non potranno avvalersi della segnaletica permanente, appena diventata fuorilegge. 
Niente più rilevazioni, quindi, da auto civetta o da strumenti nascosti. In questo modo – nell’intenzione del Ministero – sarà più facile capire quando è possibile opporsi ad una multa e quando, invece, bisogna rassegnarsi a pagarla. Così facendo il numero delle contravvenzioni elevate agli automobilisti potrebbe diminuire, ma, d’altra parte, l’incasso per gli enti locali potrebbe avere tempi più rapidi e certi. 
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