«Via le auto in doppia fila». “Punito” con la bomba per le chiamate ai vigili

«Via le auto in doppia fila». “Punito” con la bomba per le chiamate ai vigili
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 26 Gennaio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 20:01
Più che un sospetto. C’è una pista. Ed un movente. E presto le immagini degli impianti di videosorveglianza potrebbero dare indicazioni ancora più chiare sulla persona che verso le 21.45 di martedì sera ha piazzato la bomba-carta esplosa davanti al “Laboratorio di cornici Donno” di via Bonaventura Mazzarella.
Racket delle estorsioni? La criminalità che abbandona la strategia dell’inabissamento e torna violenta ed aggressiva andando a colpire un negozio del centro? Strategia della tensione e della paura per prepapare il terreno alle richieste di “pizzo”? Nulla di tutto questo. Sta emergendo altro dalle indagini dei poliziotti della Squadra Mobile e del pubblico ministero di turno della Procura di Lecce, Carmen Ruggiero. Altro di profilo ben più basso per la percezione della sicurezza e l’allarme sociale. Altro che escluderebbe l’intervento della criminalità. E che, dunque, non avrebbe motivo di preoccupare residenti, commercianti ed i titolari degli studi professionali della zona: la pista più accredita è quella della vendetta per qualche multa subita per sosta in doppia fila.
Una reazione da guerriglia urbana, insomma, se questa ipotesi dovesse essere accreditata come unico movente a conclusione delle indagini. 
Al momento gli inquirenti hanno raccolto abbastanza indizi per ritenere che l’attentato altro non sia se non una ritorsione verso chi in quella via, che siano commercianti, residenti o professionisti, ha ritenuto giusto ed opportuno interpellare la polizia municipale per segnalare la consuetudine di qualche automobilista di lasciare la macchina parcheggiata in doppia fila: perché via Mazzarella fa a presto a bloccarsi ed a cessare la funzione di collegamento fra via San Lazzaro e via 95esimo Reggimento Fanteria.
Un problema che riguarda direttamente chi vive e chi lavora in quella bretella del centro cittadino.
 
Le multe fioccate, le discussioni con la Municipale e con chi l’ha interpellata: i retroscena che potrebbero avere scatenato la voglia di farla pagare.
Gli indizi raccolti nelle ultime ore fanno il paio con i rilievi della polizia Scientifica e trovano riscontro anche dall’analisi dell’episodio: i danni al “Laboratorio di cornici Donno” sono stati lievi. Anche se l’attentatore si è preso la briga di infilare la bomba-carta fra le maglie della saracinesca per farla esplodere tra la stessa saracinesca e la vetrata. Sfruttando, cioè, l’effetto cassa di risonanza. Inoltre ciò che resta dell’ordigno più che una bomba-carta confezionata artigianalmente dall’immancabile artificiere della malavita, ha piuttosto le sembianze di un raudo. Un residuo della scorta delle vacanze natalizie.
Resta ora da individuare l’autore. I multati degli ultimi giorni in via Mazzarella, i maggiori indiziati. 
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