«Piazza Libertini, non solo diritti: dagli ambulanti evasi 833mila euro»

«Piazza Libertini, non solo diritti: dagli ambulanti evasi 833mila euro»
di Paola ANCORA
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:25
Debiti accumulati per 45mila, 33mila, 42mila euro. Per una cifra complessiva di 833.073 euro: a tanto ammonta, infatti, il debito degli ambulanti di piazza Libertini che, da anni e anni, non pagano al Comune la tassa di occupazione di suolo pubblico, la Tosap. Ci sono piccole eccezioni, ma il 90% dei commercianti ha evaso le tasse e, fino a oggi, nessuno ha tentato di recuperare quell’ammanco. «Ma accanto ai diritti, ci sono i doveri» tuona Gabriele Molendini, capogruppo della lista Lecce Città Pubblica, diretta espressione del sindaco Carlo Salvemini. 
Prima c’è stato l’accordo per consentire agli ambulanti di restare in centro anche a Natale, con la promessa che, terminate le feste, si sarebbero trasferiti. Poi il dietrofront, con tanto di strascico polemico, l’annuncio di un ricorso al Tar contro qualsivoglia provvedimento di trasloco e la proposta, mai protocollata, di una risistemazione della piazza con gazebo in legno. Ancora. Ci sono stati l’incendio ai box che dovrebbero ospitare gli ambulanti a Settelacquare e le minacce al primo cittadino, rivoltegli, a quanto pare, da personaggi estranei al gruppo di ambulanti. Oggi, infine, la coalizione che sostiene la Giunta della città prende la parola per la prima volta. «È ammissibile - scrive Molendini - che pretenda di piantare i piedi e negoziare con l’Amministrazione Comunale chi per anni e anni non ha pagato la Tosap generando fino a oggi un debito complessivo verso la città per oltre 833mila euro? Su 68 postazioni, circa il 90% ha arretrati Tosap, spesso molto cospicui». 
Così, se in qualche caso il debito nei confronti di Palazzo Carafa è fermo sotto i 5.000 euro, lasciando immaginare «uno stato di difficoltà», per gli altri - secondo Molendini - non ci sono alibi. «Come possono ritenersi in diritto - prosegue il consigliere - di dettare le loro volontà a una città intera? Quelle tasse non pagate sono soldi pubblici. Sono denari sottratti alla disponibilità di una comunità che non ha potuto utilizzarli per il bene comune, per il vantaggio di tutti. Senza dimenticare - insiste - che si tratta anche di concorrenza sleale a danno di tutti quegli altri esercenti che invece di occupare aree pubbliche senza pagare la Tosap fanno quotidianamente fronte con sacrificio a tutti gli oneri del loro commercio».
 
Dunque, per Palazzo Carafa, nessun dialogo è possibile con chi ha evaso le tasse.
E, se ciò non bastasse, ci sono «le disposizioni normative e le prescrizioni della Soprintendenza», ricorda Molendini, a impedire che il mercato resti in quella piazza. Non solo. 
L’amministrazione Perrone, nel 2012, spese 1,5 milioni di euro per allestire i 48 box di vetro e alluminio a Settelacquare, «un’area tutt’altro che isolata e periferica, con negozi e uffici pubblici sempre molto frequentati» sottolinea l’esponente di Lecce Città Pubblica. Se, oggi, dopo anni di inutilizzo, quel complesso destinato proprio agli ambulanti di piazza Libertini non recuperasse vita e funzione, «si potrebbero anche ipotizzare responsabilità erariali» chiude Molendini. Insomma la maggioranza di centrodestra - che ha pianificato quell’area mercatale e nella quale, oggi, i commercianti ripongono le loro speranze di restare dove sono - è avvisata. In Consiglio sarà battaglia. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA