Il sindaco Salvemini: «Accordo politico con i consiglieri, non con Marti»

Il sindaco Salvemini: «Accordo politico con i consiglieri, non con Marti»
di Paola ANCORA
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Venerdì 23 Marzo 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 10:46
«Parlo soltanto con i consiglieri eletti di Lecce. È a loro, come componenti di liste civiche, che ho proposto un accordo politico». Tira dritto il sindaco Carlo Salvemini. Non nomina direttamente il senatore Roberto Marti, ma - in un’intervista a Telerama - il messaggio è netto confermando quanto detto in altre occasioni. «Grande Lecce fa riferimento a Marti, ma il patto l’ho proposto ai consiglieri della lista». 
Salvemini ribadisce di non avere alcuna intenzione di aprire canali di dialogo con quanti, fra politici, rappresentanti di partito e amministratori, hanno fino a oggi ricoperto ruoli di responsabilità all’interno di Palazzo Carafa e «auspicato il commissariamento». Ribadisce anche che il programma «validato dal voto popolare» non si tocca, se non per arricchirlo: «Il sindaco della città sono io, rivendico un ruolo e una responsabilità».
L’apertura, semmai, mirata a siglare un Patto per la Città da qui al 2020 - con verifica di metà mandato - è rivolta ai consiglieri comunali eletti nelle liste civiche. Dunque, ad Antonio Finamore, Paola Gigante, Laura Calò e Alberto Russi di Grande Lecce e poi a Bernardo Monticelli Cuggiò di Lecce Città del Mondo e Mauro Giliberti, già candidato sindaco, oggi nel gruppo misto, che ha però già rispedito al mittente l’invito. 
Salvemini marca il territorio e rispedisce la “palla” nel campo avversario: se Finamore, capogruppo di Grande Lecce fra i più aperti al confronto, aveva chiarito che, in ogni caso, il sindaco avrebbe dovuto confrontarsi con Marti, prima che con il gruppo, il primo cittadino chiama i consiglieri a una presa di posizione individuale, smarcata dalla linea dettata dal leader di centrodestra: «Non faremo - ha detto Marti nei giorni scorsi - la stampella di Salvemini», invitando chi non è d’accordo a lasciare la lista di Grande Lecce. 
 
In questi giorni le consultazioni e i confronti fra i consiglieri delle civiche sono intensi. L’ultima voce dice che il più deciso a restare fra le file dell’opposizione è proprio Russi: secondo i bene informati potrebbe essere lui il primo consigliere a portare, a Palazzo Carafa, la Lega di Noi con Salvini, partito del quale fa parte Marti dopo l’addio a Raffaele Fitto e a Direzione Italia. 
Per tutti gli altri, la possibilità di siglare un Patto per la Città con Salvemini è ancora sul tavolo. E le trattative aperte, «anche senza la partecipazione di Marti», come riferiscono a Palazzo.
Come andrà a finire? Basterà aspettare qualche giorno per saperlo. La settimana prossima il bilancio di previsione 2018-2020 approderà in Consiglio comunale: un documento dal forte significato politico sul quale si misurerà la tenuta del centrodestra e la volontà dei consiglieri di far proseguire la consiliatura, evitando il commissariamento. Grande Lecce lavora agli emendamenti, mentre gli altri partiti della maggioranza hanno già annunciato il loro voto contrario. 
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