Plurinominali al Senato: dentro Marti, fuori Perrone

Plurinominali al Senato: dentro Marti, fuori Perrone
di Paola ANCORA
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Lunedì 5 Marzo 2018, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 05:30
C’è chi, sconfitto nelle sfide frontali dei collegi uninominali, potrà contare sul paracadute del plurinominale per varcare le soglie di Palazzo Madama e Montecitorio. E chi, invece, resterà fuori comunque, in virtù dei complessi meccanismi di calcolo, resti e ripescaggi del Rosatellum, la nuova legge elettorale. 

Così, nel quadro che via via si va delineando, accanto agli eletti “senza volto” del Movimento Cinque Stelle – rappresentanti della società civile pressoché sconosciuti – ci saranno esclusi eccellenti, personalità storicamente legate a un territorio, la Puglia, che qualcuno, da lunedì notte, ritiene «in crisi di identità». 
Si comincia, quindi, dal Senato della Repubblica. Dodici seggi in tutto nei due collegi plurinominali di Lecce-Francavilla Fontana e Nardò-Casarano. Accanto ai vincitori delle sfide uninominali, i pentastellati Iunio Valerio Romano e Barbara Lezzi, uno scranno di Palazzo Madama andrà sicuramente a Maurizio Buccarella, Daniela Donno e Cataldo Mininno. Buccarella, coinvolto nello scandalo dei bonifici revocati, ha consegnato al referente regionale la sua rinuncia alla proclamazione in caso di elezione, già trasmessa alla Corte d’Appello di Bari, ma con ogni probabilità, dovrà comunque esserci un voto della Camera di appartenenza. 
Fino a quel momento, il neo senatore siederà fra le file del gruppo misto al Senato. Riconfermata anche Ada Donno, parlamentare uscente, mentre al suo esordio è Mininno, rappresentante grillino a Galatina, in provincia di Lecce. 

Nello schieramento di centrosinistra, il candidato del Pd sconfitto all’uninominale, Dario Stefàno, rientrerà “dalla finestra” del plurinominale e sarà, con ogni probabilità, l’unico eletto della coalizione nel collegio Lecce-Francavilla Fontana. Resteranno fuori tutti i candidati delle liste satellite, dal già deputato e assessore regionale, Mimmo Lomelo, capolista di Insieme, all’ex parlamentare dello Scudocrociato, passato con Forza Italia e, oggi, nel centrosinistra Gregorio Dell’Anna. Fuori anche Giordano Masini di +Europa. 
Per il centrodestra, saranno senatori Luigi Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia, sconfitto dalla valanga grillina all’uninominale, e Roberto Marti, deputato uscente che ha abbandonato la pattuglia di Raffaele Fitto per approdare, ormai mesi fa, alla Lega di Matteo Salvini. 

Proprio nel Leccese, secondo Youtrend, la Lega ha ottenuto il miglior risultato d’Italia (in percentuale relativa), passando dai 75 voti del 2013 ai 10.059 di domenica scorsa. Per Marti, che ieri è stato contattato dal leader Salvini in persona, «il futuro è qui. Sono molto soddisfatto – dichiara -. La Lega è approdata anche in Puglia, grazie a un leader credibile che ha saputo parlare ovunque la stessa lingua. Noi ci siamo impegnati a costruire una base, riuscendo a interagire efficacemente con l’elettorato». Poi i ringraziamenti, «a chi c’era già tre anni fa e a chi si è impegnato in questa campagna», la promessa di «mettersi al lavoro già da domani» e lo sguardo rivolto al futuro: «Se al Sud vincono i Cinque Stelle – chiude – dobbiamo capire perché, quali lacune e problemi ci sono nella classe politica». 

L’inatteso exploit leghista, accanto al flop di Noi con l’Italia di Raffaele Fitto – che non sfonda quota 3% e resta quindi fuori dalle Camere – penalizza poi anche Fratelli d’Italia. Sconfitto dall’“uno contro uno” del collegio uninominale alla Camera – dove correva il capogruppo regionale Saverio Congedo - il partito di Giorgia Meloni non riuscirà a portare in Senato nemmeno un rappresentante del sud di Puglia. 
In base agli ultimi dati disponibili, infatti, sembra destinato a restare fermo ai box anche Paolo Perrone, già sindaco di Lecce e candidato al plurinominale dopo Daniela Santanché: senza l’atteso contributo di Noi con l’Italia, resti e ripescaggi previsti dal Rosatellumsembrerebbero quindi aver premiato Forza Italia, assegnandole uno scranno per Vitali e altri due seggi senatoriali nel Barese. 
Quando il Viminale terminerà i conteggi, se ne avrà la certezza. E, a quel punto, accanto agli inediti scenari politici del panorama nazionale, se ne apriranno di nuovi anche in Puglia e, in particolare, nel Salento. 
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