Domenica dedicata alla bellezza. Ultimo giorno utile, quello di oggi, per scoprire anche nel Salento tesori non comunemente fruibili. Lecce è una delle 400 località italiane che partecipa alla 25esima edizione delle Giornate Fai di primavera. Riflettori accesi su 1000 siti distribuiti nelle diverse province, veri e propri tesori resi accessibili grazie all’impegno di volontari e guide, che mostrano percorsi, svelano storie indimenticabili e raccontano il passato dei beni coinvolti. Il Fondo per l’ambente italiano intende così rafforzare la consapevolezza dell’importanza del nostro patrimonio nazionale, portando una folla festosa e interessata a scoprire chiese e ville, giardini o aree archeologiche, fino ad avamposti militari e interi borghi. Lo scorso anno hanno unito oltre 9milioni e 200mila visitatori in tutta Italia, grazie all’organizzazione affidata a 115mila volontari e a più di 210mila giovani studenti diventati, per due giorni, Apprendisti Ciceroni.
La nostra provincia partecipa all’iniziativa con uno speciale originale percorso che accomunerà il capoluogo salentino, Nardò e Ugento, attraverso i segreti spesso nascosti di ciò che è custodito nelle sale delle diocesi dei rispettivi territori. La delegazione di Lecce quest’anno ha scelto “Le stanze del Vescovo”, dal titolo dell’itinerario studiato e programma grazie alla collaborazione della curia leccese. Un percorso intimo, fatto di architetture bellissime e contenuti altrettanto preziosi, con l’apertura non solo delle sale di rappresentanza che fanno parte dell’episcopio ma anche delle stanze e dei saloni che stupiranno per pavimenti di pregio, tele, mosaici, entrando in piccoli luoghi di vita quotidiana e di preghiera, senza dimenticare le ricchezze dei musei diocesani di Ugento e di Lecce e la biblioteca innocenziana di quest’ultima. Il capoluogo salentino, in pratica, aprirà le porte di uno dei suoi beni più rappresentativi, della sua piazza simbolo, che racchiude il Duomo, l’Episcopio e il Seminario, luogo di sintesi e manifestazione della potenza ecclesiastica, sia in termini architettonici che di formazione.
Il Duomo con il suo campanile rappresenta l’eccellenza della capacità artigianale e artistica del territorio, il seminario con il refettorio è il simbolo della formazione di generazioni di prelati, infine, le stanze del vescovo, luogo intimo e privato della quotidianità del capo della chiesa del territorio. Ad Ugento, in largo Duomo, si potranno visitare la cattedrale, che dopo i lavori di restauro ha ripreso straordinario colore, l’episcopio e il museo diocesano, bellissimo per la location ma anche di grande valore per ciò che contiene, rappresentando una sorta di vetrina sull’intera diocesi. Anche Nardò svelerà i segreti di valore delle stanze facenti parte del complesso dell’importante cattedrale, che sorge su un’antica abbazia basiliana intitolata a santa Maria de Nerito e custodisce, tra l’altro, la reliquie di San Gregorio Armeno per cui è stata sempre diocesi a cavallo tra culti orientali e della curia romana.