Il Pontefice chiama, il Salento risponde: pasti a 25mila poveri

Il Pontefice chiama, il Salento risponde: pasti a 25mila poveri
di Serena COSTA
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Domenica 19 Novembre 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 18:13
Papa Francesco chiama, il Salento risponde. I poveri sono in aumento in provincia di Lecce e i più colpiti sono i giovani: dal 2012 a oggi è la fascia d’età compresa tra i 18 e i 34 anni che, stentando ad affermarsi sul mercato del lavoro, dipende sempre di più dalle famiglie d’origine. È la nuova frontiera del bisogno: “salvati”, economicamente parlando, dagli ammortizzatori dei genitori o, addirittura, dei nonni. Il risultato: aumentano gli accessi delle famiglie agli Empori della solidarietà della Caritas e alle mense diurne e serali delle parrocchie. A Lecce come nel Basso Salento, senza alcuna distinzione. E c’è una stima a cui si arriva aggiungendo le singole cifre degli operatori: 25mila bisognosi a cui tendere la mano. E sono dati che si legano alla “Giornata mondiale dei poveri” convocata per oggi dal Pontefice: un invito al senso di accoglienza e di fare comunità.
Il Capo di Leuca, ad esempio. Ogni anno sono 40mila le famiglie che fruiscono del Banco delle opere di carità di Alessano, che eroga una media di 5 milioni di chili di beni alimentari alle mense Caritas, agli Empori della solidarietà e alle associazioni di volontariato su tutta la provincia di Lecce e in parte di Brindisi.
Solo su Lecce, poi, l’Emporio della solidarietà gestito dalla Comunità Emmanuel eroga tra le 12 e le 14 tonnellate di cibo al mese, di cui l’80% è costituito dalle raccolte alimentari effettuate dai 150 volontari che quotidianamente presidiano i supermercati aderenti alla rete. Meno del 20%, invece, è raccolto grazie ai finanziamenti dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) che negli ultimi anni ha subìto un netto calo di fondi per il piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti. Dal 2012 al 2016, l’Emporio ha sostenuto 5.230 famiglie bisognose (circa 21mila persone) dei 18 comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale Sociale della zona di Lecce e Campi Salentina, 681.430 chili di beni alimentari, gestendo fondi per 1.863.796 euro.
Nel 2017 l’Emporio ha potuto contare sull’aiuto economico di 50mila euro dal Fondo di beneficenza e opere di carattere sociale e culturale di Intesa San Paolo” di Milano e di 53.000,00 euro dalla Fondazione Prosolidar di Roma, che sono confluiti nei quasi 300mila euro annuali, con cui sono state aiutate 3.100 persone (926 famiglie). Acqua, latte, legumi, latte, sono questi i generi di prima necessità più richiesti (tra i 17.000 e i 25.000 pezzi erogati), che vanno a comporre il pacco alimentare che, sottolineano dall’Emporio, deve rispettare tutti i criteri di una sana alimentazione, che sia equilibrata e calibrata anche all’età dei componenti. Uno sforzo quotidiano, che ha fatto battere solo nel 2017 ben 4.328 scontrini.
L’Emporio solidale della Caritas, a pochi passi da Porta Napoli, copre le famiglie che versino in condizioni particolarmente disagiate: vi si accede su segnalazione del sacerdote della parrocchia di residenza della persona o della famiglia interessata e presentando i dati Isee. Ebbene, solo questa struttura eroga ogni giorno pacchi alimentari a 700 famiglie indigenti. Sono 500 i pasti serviti, tra colazione, pranzo e cena, dalle mense della Caritas e parrocchiali, che oggi sono popolate per la metà proprio da italiani e non più solo da migranti. A Lecce, ci sono 11 mense e 6 punti serali disseminati tra via Marco Basseo numero 21, la chiesa del Sacro cuore (alle spalle di viale Gallipoli), la chieda di San Massimiliano Kolbe, Fulgenzio, la chiesa di San Pio e il centro interparrocchiale di Squinzano. Le mense quotidiane sono nella Casa della carità, nella parrocchia di Santa Rosa, presso le suore vincenziane, mentre le mense domenicali si tengono nella parrocchia di San Lazzaro e di San Giovanni Battista.
Il Salento in trincea, si diceva. E sabato prossimo si terrà a Lecce la XXI Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: nelle catene di supermercati i volontari proporranno di donare i prodotti più richiesti dalle famiglie indigenti. «Gli indigenti di tutta la Puglia sono 57 mila, e solo nel Salento, nel 2016, abbiamo raccolto 21mila chili di generi di prima necessità», spiega il presidente dell’Associazione Banco Alimentare della Puglia Onlus, Luigi Riso. 
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