Strisce pedonali in zona Mazzini: appena rifatte, restano fuorilegge

Strisce pedonali in zona Mazzini: appena rifatte, restano fuorilegge
di Paola ANCORA
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Venerdì 26 Maggio 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 22:01
Strisce pedonali nuove di zecca. Ridipinte dopo mesi di abbandono, con dispendio di denaro pubblico, ma ancora fuorilegge. Ieri mattina, infatti, gli operai della Sgm erano al lavoro all’incrocio fra via Monte San Michele e via Imperatore Adriano per ridipingere le zebre, sbiadite da tempo. Peccato che il lavoro degli operai vestiti d’arancione - almeno sette quelli impegnati sul cantiere - e le somme spese dalla società partecipata dal Comune siano andati sprecati perché anche le “nuove” strisce violano il Codice della Strada. La norma impone che gli attraversamenti pedonali, per garantire la sicurezza dei cittadini, si trovino a cinque metri dagli incroci. E Comune ed Sgm, anziché rifare le strisce nel modo corretto, dipingendole dove prescrive la legge, le hanno lasciate là dov’erano. E pazienza se il problema è stato denunciato più volte dalle associazioni dei consumatori, Adoc e Codacons, con tanto di minaccia di presentare un esposto alla Corte dei Conti proprio per lo spreco di denaro pubblico consumato in questi anni. 
Un passo indietro. Nel 2015, proprio Adoc e Codacons, congiuntamente, avevano diffidato il Comune dal verificare e poi mettere a norma gli incroci della città, la maggior parte dei quali fuorilegge sia per quanto riguarda le strisce pedonali che per quanto riguarda gli scivoli dei disabili. Dopo un attento esame, lo stesso dirigente del settore Traffico Giovanni Puce, per iscritto, aveva trovato riscontro alle denunce dei consumatori, assicurando che pian piano si sarebbe provveduto a rimettere tutto a norma, partendo proprio dal quartiere Mazzini. 
 
Di più. Gli assessori Gaetano Messuti e Luca Pasqualini garantirono che i lavori sarebbero stati fatti al più presto, contestualmente alla sistemazione di piazza Mazzini. Poi lo scorso dicembre la Giunta ha approvato un progetto definitivo per rifare gli incroci, da finanziare con un mutuo per mezzo milione di euro da contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti. «Procederemo a rifare la segnaletica stradale, a riposizionare gli scivoli e a spostare le rampe dei disabili, arretrandole rispetto al punto di attraversamento stradale - aveva detto l’assessore Pasqualini - e l’intervento riguarderà tutta l’area all’interno della circonvallazione, partendo dal centro che è più frequentato da pedoni. Una volta ottenuti i finanziamenti si procederà subito con i lavori per mettere in sicurezza le strade». 
Il cantiere non è ancora partito, ma in questi giorni le strisce sono state ridipinte un po’ ovunque in città. E se per gli attraversamenti contigui agli scivoli dei disabili - che sono, purtroppo, un numero ancora contenuto - è fisiologico attendere di ricevere le somme della Cassa per sistemare l’incrocio, per quelli privi di scivoli ci si domanda perché non dipingere, già ieri, le strisce al posto giusto. 
Il tema è stato a lungo dibattuto in città. I consumatori hanno più volte anche chiesto di utilizzare gli incassi delle multe per rimettere a posto le intersezioni, ma le loro richieste sono rimaste, a oggi, inascoltate. E per gli addetti ai lavori la spiegazione sarebbe anche da ricercare nel fatto che, arretrando le strisce di cinque metri, potrebbero andare perduti circa 400 stalli per il parcheggio a pagamento. Tradotto, circa un milione e 440mila euro di incassi per Sgm atteso che ogni stallo frutta alla società partecipata dal Comune circa 300 euro al mese. 
L’azienda ha sempre smentito questi calcoli e allontanato l’idea che si possano perdere posti auto in una città già schiacciata dall’assenza di parcheggi. Ma basta farsi un giro per Lecce per verificare che le strisce blu arrivano a ridosso delle zebre fuorilegge e, quindi, anche quelle dovranno “indietreggiare”. Ieri, probabilmente, non era la giornata giusta. 
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