Gabellone va in Procura: «Scuole e strade, la Provincia non garantirà più i servizi»

Gabellone va in Procura: «Scuole e strade, la Provincia non garantirà più i servizi»
di Francesca SOZZO
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Giovedì 23 Marzo 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 21:42
«Siamo sulla strada de non ritorno». Il presidente della Provincia Antonio Gabellone denuncia il senso di impotenza davanti al quale si trova nel dover gestire la macchina amministrativa ormai senza soldi. La Riforma Delrio ha legato le mani alle Province italiane che non ricevono più i trasferimenti dallo Stato ma che paradossalmente devono continuare a svolgere le proprie funzioni principali. La conseguenza è che oggi a rischio ci sono i servizi che hanno un forte impatto sulla vita dei cittadini. Dalle strade alle scuole, passando per l’ambiente. Mettendo a rischio anche la sicurezza dei cittadini.
E dunque oggi non ci sono più i fondi ordinari per garantire i servizi, a Lecce come in tutto il resto d’Italia. Ragion per cui gli enti territoriali hanno deciso di unire le forze e come Upi, Unione delle Province d’Italia, hanno scelto la strada dell’esposto cautelativo nei confronti del Governo. L’ipotesi è che ci si possa trovare davanti a condotte illecite omissive e/o commissive. 
«Non si è più in grado di garantire quelle funzioni che lo stesso Governo ha affidato alle Provincie che riguardano la tutela dell’Ambiente, le strade, le scuole», ha dichiarato il presidente Gabellone presentando insieme ai tecnici della Provincia la situazione in cui versa oggi l’ente territoriale. 
 
Nel Salento ci sono circa 2.200 chilometri di strade che devono essere manutenute, che devono essere messe in sicurezza. Tanto più che per la viabilità provinciale è stata introdotta, con la previsione del reato di omicidio stradale, anche la responsabilità colposa a carico dei responsabili della manutenzione e costruzione delle strade. 
Mentre oltre 100 sono gli istituti scolastici sparsi sul territorio di cui la stessa Provincia è responsabile che necessitano di manutenzione, ordinaria e straordinaria, a partire anche dall’adeguamento delle norme antincendio o all’acquisizione dei certificati di agibilità statico/sismica.
«Non è più possibile pensare di andare avanti oltre - prosegue Gabellone nelle vesti anche di presidente Upi Puglia - anche perché il rischio è che ci si assuma delle responsabilità che non abbiamo». Il presidente Gabellone in conferenza stampa ha spiegato che più volte gli enti provinciali si sono posti in maniera collaborativa nei confronti del governo centrale, ma - c’è un ma - «per due anni, seguendo il percorso dal 2014 ma in modo particolare nel 2015 e nel 2016, le risposte sono state quasi nulle e nel 2017 siamo in vera e propria emergenza». 
E dunque oggi non resta che trasferite anche al territorio questo grido di allarme e la preoccupazione del presidente e dei suoi colleghi italiani nei confronti dell’organizzazione dei servizi che l’ente si trova in condizione di non poter garantire. 
Così nelle prossime settimane il presidente insieme ai tecnici e amministratori di Palazzo dei Celestini incontreranno associazioni, ordini di categoria per avvisare che «non saremo in grado di garantire i servizi». Niente energia elettrica, nemmeno la manutenzione ordinaria di strade e plessi scolastici. 
«Inizieremo nelle prossime settimane un confronto con i fruitori degli edifici scolastici - ha spiegato Gabellone - E quindi con dirigenti delle scuole, professori, corpo docente, personale Ata e con i ragazzi rappresentanti degli studenti, per tornare su un argomento che ormai è arrivato oltre il limite. E così faremo - annuncia il presidente - anche nelle settimane successive per quel che riguarda i fruitori delle nostre strade. Siamo preoccupati - dichiara - perché di questo passo sarà sempre più difficile garantire la fruizione in termini di sicurezza delle nostre strade e delle nostre scuole». 
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