Amministrazione Immobili: «Società in liquidazione», 600 famiglie nel panico

Amministrazione Immobili: «Società in liquidazione», 600 famiglie nel panico
di Paola ANCORA
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Domenica 21 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 21:30
«A partire dal 22 maggio, dalle ore 16 alle ore 19, gli interessati potranno contattare l’incaricata al numero 392.9717017 per la consegna della documentazione condominiale. Stiamo liquidando la società». È bastato questo cartello, affisso fuori dalla sede della Amministrazione Immobili Mc srls al civico 75 di via Milizia, per scatenare il panico fra i condomini di centinaia di palazzine, di Lecce e provincia. 
«Perché è inusuale che una società che amministra condomini vada in liquidazione» dicono dall’Anaci, l’Associazione nazionale amministratori di condominio alla quale M.C., titolare della società in liquidazione, era iscritto fino a qualche tempo fa. E perché, ancora, negli ultimi due anni diverse palazzine hanno sollevato l’amministratore in questione dal suo incarico avendo riscontrato una non regolare gestione delle risorse e dell’andamento delle questioni condominiali: bilanci mai presentati per l’approvazione, bollette e fornitori non pagati per diverse migliaia di euro. 
Così, molti cittadini, letto il cartello e provato a contattare anticipatamente il numero indicato – lo abbiamo fatto anche noi, ma risulta irraggiungibile – sono entrati nel panico e si sono rivolti al Codacons per saperne di più e capire come sia possibile, per una società simile, finire in liquidazione.
 
«Abbiamo contezza – dice il responsabile del Codacons Lecce, Cristian Marchello – che da qualche tempo a questa parte l’amministrazione dei condomini seguita da questa società non filasse come doveva. Abbiamo ricevuto decine di chiamate e siamo convinti si moltiplicheranno nei giorni a venire perché la situazione è pericolosa e molto complessa». 
Parliamo infatti di circa 600 famiglie in tutto il Salento, la maggior parte delle quali è concentrata a Lecce. «Se ragioniamo per valori medi – continua Marchello - secondo quanto ci è stato riferito, avremo a che fare con un “disordine amministrativo” di circa 20-30mila euro per condominio. In tutto, quindi, di un milione e 200mila euro di danno provocato perché, per il momento, non abbiamo prove né possiamo dire si tratti di un ammanco vero e proprio». 
Non c’è stata ancora una denuncia alla Procura, insomma, perché per verificare che i soldi pagati dagli inquilini siano o meno finiti nelle casse dell’Enel, dell’Aqp, delle imprese di pulizie addette alle scale e agli androni delle decine di palazzi interessati, gli inquilini dovranno prima recuperare la documentazione necessaria dalla stessa società Amministrazione Immobile Mc srls. «Per questo – dice Marchello – abbiamo predisposto uno sportello ad hoc, che risponde al numero 0832.342690, con un pool di avvocati pronti a offrire assistenza tecnica e legale a chi ne avesse bisogno. Al netto del problema del denaro, c’è quello grave dei documenti». Questione, quest’ultima, che rischia di provocare una valanga di ricorsi e cause. «Sappiamo che con estrema difficoltà – continua Marchello – gli inquilini e i nuovi amministratori delle palazzine gestite fino a un anno fa dalla società in liquidazione, sono riusciti a recuperare solo una parte degli atti e dei documenti che li interessavano. Quindi riteniamo che potrebbe rivelarsi estremamente difficile, a partire da oggi, ricostruire le storie condominiali di queste ulteriori 60 comunità, con tutte le conseguenze del caso. Ripeto: è una situazione pericolosa e difficile da molti punti di vista».
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