«Sostegno esterno per il bene
della città, ma si cambi rotta»
Già partite le trattative

«Sostegno esterno per il bene della città, ma si cambi rotta» Già partite le trattative
di Francesca SOZZO
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Venerdì 13 Ottobre 2017, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 18:12
Resteranno nel centrodestra. Ma potrebbe prevalere il senso di responsabilità. Nel nome del bene della città. Tecnicamente si chiama appoggio esterno. Un’ipotesi di lavoro, almeno per ora. Sottotraccia, è evidente. Ma molto più di una suggestione.
E per raggiungere l’obiettivo, dicono i bene informati, si lavora già da tempo: il sindaco Carlo Salvemini potrebbe incassare il sostegno sui provvedimenti da parte di alcuni consiglieri del centrodestra. “Recuperare” la maggioranza, almeno sulle scelte amministrative decisive. E, mettendo in campo la giusta politica, ottenere qualche voto in più. Due voti almeno, meglio se tre o quattro per stare più sicuri. La strada da percorrere è quella della condivisione dei provvedimenti.
I nomi, allora. E così, se qualche consigliere in passato, come per esempio il gruppo di Grande Lecce, con Antonio Finamore e Alberto Russi, ha votato a favore di Salvemini negli equilibri di bilancio, per il neo “eletti” consiglieri, Giorgio Pala (Fratelli d’Italia) e Federica De Benedetto (Forza Italia) «il bene della città è il punto di partenza - ha chiarito Pala - però é necessario che Salvemini riveda le presidenze delle commissioni e la presidenza del Consiglio», ha dichiarato Pala. Queste le condizioni che porteranno i consiglieri ad aprire la strada del confronto.
 
«Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Tar, in quanto ristabilisce i criteri democratici di composizione del Consiglio Comunale, dopo la discutibile decisione della commissione elettorale che ha voluto a tutti i costi creare una maggioranza lontana dal volere popolare. I governi tecnici sono di casa a questa sinistra - ha dichiarato Finamore in un comunicato stampa - Ora bisognerà resettare tutto, rieleggere il presidente del Consiglio, riformare le commissioni e rieleggere i rispettivi presidenti». Tuttavia non chiude le porte al dialogo, Finamore, che raggiunto telefonicamente ha aggiunto: «Resto in Grande Lecce - ribadisce - e voterò in base ai provvedimenti, in base a ciò che è a favore della città.
Io non sono un politico - ha aggiunto - e se il governo cittadino lavora per il bene della città mi sembra logico appoggiare la scelta». Un comportamento che lo stesso consigliere ha fatto presente - a suo dire - al deputato Roberto Marti da cui nasce la lista civica Grande Lecce. «Spero - dice Finamore - che anche con Laura Calò e Paola Gigante andremo avanti compatti. Marti ci lascia liberi di decidere e di questo gliene devo dare atto. Ma restiamo in Grande Lecce, io da lì non mi muovo». Della stessa opinione anche il consigliere Alberto Russi: «Sì - dice - agli equilibri di Bilancio ho votato a favore del governo - ha detto - Credo sia giusto che ogni consigliere voti per il bene della città. Ma io sono nel centrodestra - sottolinea Russi - ma da qui a dire che ogni provvedimento sarà votato da me, non se ne parla proprio».
«Siamo e saremo leali al centrodestra: i nostri ideali non saranno mai messi all’asta del miglior offerente politico, poiché la politica è per noi passione fin dall’età adolescenziale e non una professione - commentano Pala e De Benedetto - ci sentiamo, tuttavia, ancora più responsabili nei confronti di una città che ha bisogno di una politica che lavori nell’esclusivo interesse dei cittadini: sarebbe dunque opportuno che, con la stessa eleganza che ha contraddistinto la mancata costituzione in giudizio del sindaco Salvemini, egli stesso chiedesse ai suoi consiglieri di abbassare i toni di una polemica nei confronti della decisione del Tar: una decisione assunta seguendo il dettato letterale della legge e della giurisprudenza consolidata, che entra nel merito della questione e pone tanti ostacoli ai paventati ricorsi al Consiglio di Stato da parte del centrosinistra».
E poi c’è il caso gettoni di presenza. Secondo Finamore i consiglieri “eletti illegittimamente” dovrebbero restituire i gettoni. Mentre per Pala e De Benedetto dovrebbero destinare «almeno metà della somma da loro percepita negli ultimi 2 mesi e mezzo ad associazioni di beneficenza».
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