Furbetti del ticket: scoperti 12mila falsi poveri. L’Asl: «Ora pagate»

Furbetti del ticket: scoperti 12mila falsi poveri. L’Asl: «Ora pagate»
di Maddalena MONGIO'
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Domenica 19 Febbraio 2017, 07:38 - Ultimo aggiornamento: 16:18
Furbetti? Ce ne sono per tutti i gusti e non solo nella pubblica amministrazione. Dopo quelli del cartellino, dell’assenza ingiustificata saltano fuori quelli del ticket. Si tratta di persone che chiedono l’esenzione dal ticket per basso reddito o perché disoccupati, ma la guardia di finanza ha scovato dodicimila salentini che – invece – non avevano diritto a questo benefit. L’indagine è circoscritta a visite specialistiche ed esami fatti a sbafo perché capita di puntare il dito quando viene beccato il furbetto della pubblica amministrazione, ma poi non si disdegna di utilizzare escamotage per non pagare il dovuto.
Tutto è partito da segnalazioni della Corte dei conti alla guardia di finanza e alle Asl in relazione alle incongruenze tra autocertificazione per l’esenzione e i redditi reali. La guardia di finanza ha così incrociato le banche dati dell’Agenzia delle entrate, del ministero del Lavoro, dell’Inps ed è emerso il numero spropositato di dodicimila certificazioni infedeli, per l’anno 2012. In pratica una media di quattromila famiglie i cui redditi non sono risultati in linea con quanto dichiarato in fase di richiesta di esenzione. La Asl ora batte cassa.
 
Gli avvisi bonari partiranno domani, per somme che - nella stragrande maggioranza dei casi - oscillano tra i 100 e i 200 euro. Complessivamente l’azienda sanitaria salentina deve ottenere la restituzione di un milione e 700mila euro, a cui va aggiunto circa un milione di euro per il 2011. Importo inferiore che non è frutto di comportamenti meno scorretti, ma del fatto che l’incrocio dei dati è partito dal mese di maggio di quell’anno. il paradosso? Delle dodicimila posizioni irregolari, undicimila riguardano esenzioni per il codice E02 relativo allo stato di disoccupazione. Il confronto delle banche dati ha messo all’angolo i furbetti del ticket che nella stragrande maggioranza dei casi si sono dichiarati senza arte né parte, senza esserlo. Una piccola minoranza, poi, potrebbe essere stata tratta in inganno da informazioni poco chiare agli sportelli. Lo stato di disoccupazione, infatti, non è di per sé condizione per ottenere l’esenzione se non è accompagnata da un reddito basso.

Il diritto all’esenzione per situazione economica associata ad altre condizioni personali o sociali è regolata precisamente con codici che accomunano categorie di persone. Con il codice E01 un nucleo familiare, con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro l’anno, se sono presenti bambini di età inferiore a 6 anni e over 65enni; il codice E02 annovera i disoccupati con familiari a carico il cui reddito del nucleo deve essere inferiore a 8.263,31 euro che sale a 11.362,05 se il coniuge è a carico, più ulteriori 516,46 euro per ogni figlio; con il codice E03 chiedono l’esenzione i titolari di pensione sociale o che ricevono un assegno sociale e hanno familiari a carico; l’ultima categoria, con il codice E04 riguarda i titolari di pensione minima: di età superiore a 60 anni con familiari a carico: le soglie di reddito del nucleo familiare sono simili a quelle previste per i disoccupati.

Controlli a gogo, dunque, nella Asl di Lecce e super lavoro nei distretti per far partire tutta questa mole di avvisi bonari. Parte con “le buone” l’azienda sanitaria dando possibilità, a chi riceverà la missiva, di presentare la documentazione che attesti la veridicità dell’autocertificazione. In caso di mancato riscontro si passerà alla raccomandata e poi alla riscossione coatta. Gli importi, dai 100 euro in su, potranno essere rateizzati.
Nell’era del Grande Fratello, non quello del reality, ma quello già raccontato da George Orwell nell’omonimo romanzo, sono tempi duri per i furbetti perché basta un clic per incrociare i dati e poi non è detto che basti pagare per chiudere il discorso. Le posizioni sono al vaglio e chi reiterare la bugia potrebbe trovarsi a non dormire sonni tranquilli.

Il problema non è solo salentino perché la guardia di finanza è a caccia, per tutto lo Stivale, di furbetti del ticket e i con i dodicimila non si chiude il cerchio perché sono già in corso le indagini per il 2013. E ancora non si è aperto il fronte di un altro ticket largamente evaso, ossia quello per l’accesso in pronto soccorso dei codici bianchi e verdi. Doveva servire ad arginare il gran numero di persone che scelgono di andare in ospedale anche per problemi che potrebbero essere curati dal medico di famiglia o dalla guardia medica, ma di fatto non è cambiato molto e solo una minoranza di persone paga il dovuto ticket.
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