Turisti in centro e nelle botteghe, ora è pienone. Il souvenir più gettonato? Le ballerine di pizzica

Le ballerine di cartapesta
Le ballerine di cartapesta
di Stefania DE CESARE
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Giovedì 17 Agosto 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 14:31

La più gettonata è la ballerina di pizzica, rigorosamente in cartapesta. E poi gioielli, pomi e pigne (in ceramica) e figure che richiamano le immagini popolari della vita salentina. E la novità: i laboratori per imparare i segreti del “fatto a mano”. A Ferragosto è boom di turisti in città e le botteghe artigiane sorridono. Nella giornata simbolo dell’estate, Lecce è stata invasa da centinaia di visitatori. In tanti, infatti, hanno scelto il capoluogo salentino per trascorre qualche ora in relax, visitando i monumenti più rappresentativi e assaggiando le prelibatezze del luogo. Difficile trovare un posto libero nei ristoranti o al bar per un aperitivo. E tra un pasticciotto e un drink è scattata la caccia al Made in Salento

I souvenir

L’acquisto del souvenir artigianale è ancora diffuso tra i turisti e si accompagna alla tradizionale ricerca del prodotto enogastronomico tipico, ormai un “evergreen” di tutti i viaggi. E così tra un pacco di taralli e una confezione di pasta e olio, nella valigia del vacanziero non manca anche l’oggetto fatto a mano. «Abbiamo avuto un buon turismo anche quest’anno – afferma il maestro Claudio Riso, artigiano della storica bottega di via Vittorio Emanuele II e vice presidente della categoria Artigianato artistico di Confartigianato Lecce -. Le persone non hanno un forte potere di acquisto ma l’interesse per l prodotto caratteristico del territorio c’è. Magari spendono meno rispetto a qualche anno fa, però non rinunciano ad acquistare il ricordo del viaggio, orientandosi verso oggetti unici e legati alla nostra tradizione. Piace molto la ballerina di pizzica e in generale le statue raffiguranti le immagini popolari della vita salentina. In generale c’è un interesse a visitare le botteghe del Salento. Abbiamo avuto molti stranieri da ogni parte del mondo: francesi, inglesi, tedeschi. australiani, americani». A Lecce, quindi, gli oggetti di autentico artigianato si difendono bene dalla diffusione dell’oggettistica prodotta in serie. Ecco l’identikit dell’amante del souvenir: più stranieri che italiani, soprattutto d’oltreoceano: americani e australiani più di tutti. Più famiglie che giovanissimi. 
Tra i souvenir più ambiti ci sono i prodotti creati dai maestri artigiani: cartapesta, ceramica, pietra leccese.

Il più richiesto? La ballerina di pizzica con al seguito i suonatori. «C’è chi compra piccoli oggetti e chi prende la statuetta che è caratteristica del luogo – aggiunge l’artigiana Stefania Guarascio, della storica bottega a pochi passi dalla chiesa di San Matteo -. Le disponibilità economiche delle persone sono diverse rispetto a qualche anno fa, e quindi anche la vacanza si adegua. Prima si acquistavano ricordini a tutta la famiglia ora si compra di meno. Io comunque sono soddisfatta. La più richiesta è la ballerina di pizzica. Poi ci sono i suonatori e musicisti che si possono associare. E gioielli in cartapesta. Ho avuto un sacco di clienti, soprattutto americani. Anche ieri nonostante la bella giornata c’è stato un bel flusso di turisti nel centro storico». In pochi, infatti, tornano a casa a mani vuote e nonostante la crisi economica, il portafoglio dei vacanzieri si apre più facilmente davanti a quella che è considerata una spesa utile: il ricordo delle vacanze.

I laboratori artigianali

E se non tutti i prodotti si possono acquistare, allora si cerca di imparare i segreti del mestiere. «Ai turisti offriamo dei workshop e devo dire che quest’anno siamo andati bene - spiega l’artigiano Mario Di Donfrancesco, della storica bottega di via Francesco D’Amelio -. Molti messicani e francesi mentre nel giorno di Ferragosto ho avuto nel mio laboratorio una coppia di tedeschi. Il turismo esperienziale è sempre più in crescita. Propongo mini corsi da un’ora, tre ore, anche un giorno. Workshop per imparare a scolpire la pietra leccese o a lavorare la cartapesta o la ceramica. Ovviamente questi corsi servono a dare una infarinatura. Però piacciono molto. A settembre ho già prenotazioni con 25 francesi, i croceristi dell’ultima ora che prenotano escursioni nel Salento e nella Valle D’Itria. È un turismo che attrare principalmente stranieri perché queste lavorazioni sono cose molto lontane dalle loro tradizioni». 

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