L'interrogatorio dell'ex premier Conte: «Ho incontrato Silvestrini»

Rocco Casalino e Giuseppe Conte
Rocco Casalino e Giuseppe Conte
di Roberta GRASSI
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Giovedì 22 Giugno 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:00

L’incontro effettivamente c’è stato. Lo ha confermato l’ex premier, Giuseppe Conte, agli investigatori. Il giudice civile di Lecce, Alessandro Silvestrini, avrebbe incontrato il leader del Movimento 5 Stelle all’hotel Hermitage di Galatina, durante un tour elettorale. E avrebbe ritenuto di farlo, secondo l’accusa, per “sponsorizzare” la propria candidatura alla presidenza del Tribunale di Lecce, vicenda caratterizzata da un lungo contenzioso e quindi “bloccata” per tre anni. 

L'interrogatorio 

Conte è stato ascoltato come persona informata sui fatti il 30 maggio, due giorni dopo l’esecuzione da parte dei militari della guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria di Lecce di 5 arresti chiesti proprio dalla procura di Potenza e disposti dal gip. L’audizione è avvenuta nella sede della Direzione nazionale antimafia. I verbali sono stati depositati al Riesame il 14 giugno scorso, come integrazione all’appello dei pm che hanno impugnato il rigetto della richiesta di arresto (ai domiciliari) proprio di Silvestrini. 
L’incontro, stando ai verbali di interrogatorio, sarebbe stato organizzato da Rocco Casalino, l’ex portavoce di Conte, a sua volta contattato da Simone Acquaviva, il titolare di una concessionaria. 
«Ho ricordo di questo incontro - dice Conte - ma non ricordo il nome del magistrato che sicuramente era leccese e operava in quel distretto giudiziario. Ricordo un particolare che cioè in questo incontro, nel quale voi mi dite (si riferisce ai magistrati che gli pongono le domande, tra cui il procuratore di Potenza, Francesco Curcio, ndr) ha avuto un ruolo Rocco Casalino che ve ne ha parlato, venne coinvolto il senatore Turco. Come facevo per prassi quando come capita costantemente qualcuno mi vuole incontrare». Un “filtro” attraverso l’esponente politico del posto. 
«Turco mi disse - va avanti Conte - che la persona che dovevo incontrare era un magistrato a lui noto con cui quindi non vi erano problemi ostativi.

L’incontro vi fu e voi mi dite che è avvenuto il 9 giugno 2022 presso l’Hermitage di Galatina e che il magistrato dovrebbe essere Alessandro Silvestrini e io vi rispondo che non ho motivo di dubitare in merito, il nome non lo ricordavo, ma ricordo certamente che l’incontro si è svolto nell’albergo dove dovevo dormire quella sera». 

Il colloquio fu «molto rapido»

«Era tardo pomeriggio - aggiunge - e fu molto rapido». L’ex premier ha poi mostrato gli inquirenti un messaggio del 4 giugno, ancora contenuto nel suo telefonino, ricevuto da Casalino: «Il dottor Alessandro Silvestrini, magistrato con funzioni di presidente della sezione commerciale del Tribunale di Lecce, chiede se può parlarti cinque minuti quando vai a Galatina. Che lui è di lì e ci teneva moltissimo a parlarti personalmente».
Non esclude Conte che il tema possa essere stata la questione relativa alla presidenza del Tribunale. Ma dice di non ricordare con precisione: «Una cosa è certa - va avanti - che qualsiasi cosa mi abbia chiesto io non gli ho dato seguito, tanto che non ricordo il contenuto dell’incontro». 
Casalino aveva specificato di aver messo in contatto il giudice con l’ex presidente del Consiglio, a Galatina per chiudere la campagna elettorale, per il tramite di Acquaviva. Ha anche aggiunto, mostrando le sue chat, di aver partecipato al colloquio ma di non averne ascoltato il contenuto. 
«Loro si sono incontrati in una saletta dell’hotel, mentre io ero fuori dalla saletta insieme ad altri convenuti tra cui l’onorevole Turco e Acquaviva». 
Infine: «Conte - specifica Casalino - è la persona più integerrima e onesta che io conosca. L’idea che mi sono fatto io è che lo abbia incontrato pensando si trattasse di un’autocandidatura per future elezioni». 

La versione di Turco 

È stato ascoltato anche il senatore Mario Turco che ha detto di non avere memoria dei contorni precisi della vicenda. Sempre dalla consultazione dei messaggi afferma: «Era necessaria la prenotazione di una sala riservata per tale incontro». Infine: «Non conosco personalmente il giudice Silvestrini, ma la mia conoscenza è riconducibile alle funzioni dallo stesso esercitate e al ruolo pubblico rivestito». 
Per la procura di Potenza, l’attività di “sponsorizzazione” condotta, avrebbe coinvolto anche un consulente, Massimo Bellantone (non in questa circostanza) e sarebbe stata caratterizzata dalla promessa di incarichi al Tribunale, integrando così l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari che il gip non ha ritenuto sussistente. E su cui ora si esprimeranno i giudici del Riesame. 

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