Punizioni per non aver fatto le pulizie ed i compiti: genitori adottivi condannati a dieci anni

Il giudice Silvia Minerva
Il giudice Silvia Minerva
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Giovedì 16 Novembre 2017, 18:33 - Ultimo aggiornamento: 19:10
Un medico ed un avvocatessa di Lecce sono stati condannati questo pomeriggio a cinque anni di reclusione a testa, con l'accusa di aver maltrattato, umiliato, picchiato e vessato le due figlie adottive.

La sentenza del giudice della prima sezione penale, Silvia Minerva, ha ritenuto ancora più gravi di quanto stimato dalla Procura, i comportamenti contestati ai due professionisti che rispondevano di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: tre anni di reclusione per ognuno degli imputati erano stati chiesti nell'udienza di giovedì scorso dal viceprocuratore onorario.

Riconosciuta anche una provvisionale di 50mila euro alle due figlie adottive, intanto andate a  vivere altrove con il provvedimento adottato dal Tribunale per i minorenni, costituitesi parte civile con l'avvocato Erlene Galasso.

«Sottoponendola ad umilianti  e crudeli punizioni in caso di brutti voti presi a  scuola o quando non faceva bene le pulizie», racconta il capo di imputazione riferendosi al comportamento che avrebbe avuto con una delle figlie la madre adottiva-avvocatessa. Il padre-medico legale è finito sotto processo con l'accusa di aver adottato anche lui comportamenti come quelli della moglie, ma soprattutto di non averli impediti. «Tra le quali, impedirle di dormire in casa, facendola dormire nel giardino o tenedola chiusa in taverna, lasciandola senza cibo, costringendola  fare flessioni o a bere bicchieri di olio, non provvedendo alle sue esigenze di igiene e di vestizione, ponendola continuamente a confronto, in termini dispregiativi, con la sorella minore».

Tre mesi per il deposito delle motivazioni della sentenza che sarà impugnata dall'avvocato difensore Romeo Russo.
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