Materiali scaduti, tornano i Nas: anche Rianimazione sotto la lente

Materiali scaduti, tornano i Nas: anche Rianimazione sotto la lente
di Maddalena MONGIÒ
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Sabato 16 Febbraio 2019, 10:40 - Ultimo aggiornamento: 20:08

Nas ancora in azione. Ieri mattina i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Lecce si sono nuovamente presentati all'ospedale Vito Fazzi. Questa volta hanno sentito il direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione, Giuseppe Pulito, e la caposala del reparto.
I Nas hanno rinvenuto in un carrello di emergenza alcune vacutainer scadute: si tratta di provette per il prelievo che vengono utilizzate in reparto. Poca cosa, sostanzialmente, il succo della difesa fatta dal direttore Giuseppe Pulito, anche perché il carrello per le emergenze non viene mai utilizzato, ma i militari non sono stati dello stesso avviso e hanno ribadito i rischi a cui sono esposti i pazienti per l'uso di materiale scaduto che, in questo caso, si traduce nell'eventualità che il prodotto non sia sterile.
Sempre sul filo della difesa è stato ribadito che le provette non sono a diretto contatto con il paziente e, quindi, non possono - eventualmente - procurargli infezioni. Nelle provette non sterili possono svilupparsi colture batteriche che comunque nel confronto con i Nas sono state escluse perché il sangue viene analizzato nel giro di poche ore dal prelievo e non ci sarebbe, perciò, il tempo perché si sviluppi una simile contaminazione.
Rimane il fatto del danno economico e di una catena di controlli che, stando a quel che sta accadendo, non funziona come dovrebbe. Il caso è scoppiato l'altro ieri mattina con un blitz dei Nas al Fazzi che ha riguardato i reparti di Emodinamica, Neuroradiologia, Elettrofisiologia, con l'aggiunta poi di Anestesia e Rianimazione.
Farmaci, cateteri per la coronografia e l'angioplastica, stent e altro materiale ancora, chiusi in un grosso scatolone e in tre di dimensioni più ridotte sono stati sequestrati dai Nas. L'altro ieri i militari sono arrivati al Fazzi di primo mattino e con il direttore medico del presidio, Giampiero Frassanito, hanno ispezionato il reparto di Emodinamica, quello di Elettrofisiologia e la Neuroradiologia e poi Anestesia e Rianimazione. In Elettrofisiologia tutto è risultato regolare, in Neuroradiologia era presente un catetere scaduto, in Anestesia e Rianimazione alcune provette scadute, il grosso del sequestro ha riguardato Emodinamica.
Qui, nella seconda sala angiografica - in cui si effettuano procedure diagnostiche e terapeutiche sull'apparato cardiovascolare - è stato reperito il grosso del materiale scaduto nell'armadio in cui sono conservati i prodotti d'uso. La difesa, in questo caso, ha riguardato tra le altre il fatto che la seconda sala angiografica non viene utilizzata per carenza di personale. Tutte circostanze da verificare e spetterà ai Nas verificare se quel materiale scaduto è stato utilizzato sui pazienti. Un fatto non secondario, anzi dirimente rispetto ai profili di responsabilità che possono variare da quella amministrativa a quella penale. Se non sarà provato l'utilizzo sui pazienti il Fazzi potrebbe cavarsela con una salata multa, in caso contrario si apre la strada delle responsabilità penali che sono personali.
Ieri comunque il Fazzi sembrava sotto assedio. Tutti con le antenne dritte, anche perché la voce più insistente riguarda il fatto che il blitz dei Nas sia frutto di una precisa segnalazione. Potrebbe essere andata anche così, ma quel che conta riguarda il fatto che il materiale scaduto dovrebbe essere opportunamente smaltito e, nell'attesa del ritiro dal reparto, posto in un luogo che non ne renda possibile l'uso.

Il tutto condito dalla considerazione che portare a scadenza un prodotto è un vero e proprio spreco di denaro pubblico.

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