Morta 40 giorni dopo l’impatto: i familiari denunciano la clinica
Ultimo saluto alla mamma con il piccolo Mattia

Morta 40 giorni dopo l’impatto: i familiari denunciano la clinica Ultimo saluto alla mamma con il piccolo Mattia
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 21:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 10:19
LECCE - In centinaia hanno partecipato ieri ai funerali della 42enne Zaira Palumbo. Il feretro è stato scortato da una famiglia unita e compatta piegata dal dolore. All’interno della chiesa di San Massimiliano Kolbe il piccolo Mattia, il figlio di 11 anni della donna: si è salvato perché la sua mamma gli ha fatto da scudo non appena si è accorta che stava per essere investito da una Dacia Sandero. C’erano anche alcuni compagni di scuola e tanta gente che ha avuto modo di conoscere la donna e ne ha apprezzato fin da subito le qualità morali e umane.
Il rito funebre è stato officiato dal parroco don Antonio Murrone: «Davanti alla sofferenza condivide tutto, Dio non ci lascia mai soli e calma i mari in tempesta. La nostra Zaira, morta da Santa, è divenuta un modello di vita per tutte le mamme di oggi. Ha dato la vita al suo bambino e ha continuato a proteggerlo senza preoccuparsi di perdere la sua. Il suo amore va oltre la morte ed infatti continuerà a proteggere e ad essere legata a tutta la sua famiglia. In questi giorni un’intera comunità è stata vicina al marito e al bambino di Zaira – ha continuato il parroco nell’omelia – e di questo sono molto contento e provo un profondo senso di ammirazione. Mi auguro che questa solidarietà non si esaurisca in questa giornata con i suoi funerali, ma che continui anche nel futuro, in termini di presenza, di vicinanza, di conforto e di preghiera. Rivolgo una preghiera e un pensiero di incoraggiamento anche alla donna che si trovava alla guida della vettura. Anche lei come Zaira è una madre e da quando è avvenuto l’incidente non si dà pace».
Dal punto di vista investigativo invece si aspettano i risultati degli esami tossicologici che ha richiesto il medico legale Ermenegildo Colosimo, dopo aver prelevato dei tessuti durante l’autopsia. Il professionista ha evidenziato che è sopraggiunta un’infezione ad una ferita alla coscia e che la donna è deceduta, mentre si trovava in una clinica privata, a causa di un’insufficienza cardio-respiratoria, ma al momento sono sconosciuti i motivi per cui è sopraggiunta questa patologia.
 
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