Morto dopo la visita in ospedale
della convivente: aperta l’inchiesta

Morto dopo la visita in ospedale della convivente: aperta l’inchiesta
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 20 Marzo 2018, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 09:55
Giallo sulla morte in ospedale di un uomo di 80 anni. Un decesso avvenuto venerdì scorso in circostanze al momento inquietanti: nel giorno della prima ed unica visita della convivente, una donna di 50 anni di origine argentine. Dopo, cioè, un mese e mezzo di degenza nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove era stato ricoverato a seguito del malore accusato per lo stato di disidratazione e di malnutrizione accertato poi dal personale medico.
La convivente che intanto era stata iscritta sul registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia, per le condizioni di trascuratezza in cui si trovava l’anziano B.C., originario di Salice Salentino, al momento del ricovero. La donna che qualche giorno fa ha presentato una denuncia in cui ha sostenuto di essere stata violentata dal convivente a novembre.
C’è un’inchiesta della Procura di Lecce. Che, tra le altre cose, sta accertando anche se l’anziano avesse proprietà immobiliari e risparmi. E se intanto aveva provveduto a nominare gli eredi. Vuole chiarire, l’inchiesta penale, se il decesso sia avvenuto per cause naturali, come anche per le conseguenze dello stato di salute in cui versava B.C. quando arrivò in ospedale. Il pubblico ministero Stefania Mininni, titolare dell’inchiesta, sta pure prendendo in esame, come atto dovuto, la coincidenza del decesso con la visita della donna. E per fare accertamenti in questo senso sul fascicolo potrebbe presto comparire l’ipotesi di reato di omicidio volontario.
Ogni chiarimento di carattere medico-scientifico sarà affidato all’autopsia. Il medico legale potrà dire sin da subito o solo dopo aver ricevuto i risultati degli esami istologici, quale sia stata la causa scatenante della morte dell’anziano.
Fino a quel pronunciamento questa storia resta avvolta da tinte fosche. Anche perché i medici che hanno avuto in cura l’anziano al “Fazzi”, non hanno segnalato alcuna anomalia. Tanto da classificare il decesso come “morte naturale”.
 
Tanto, tuttavia, non è bastato ai nipoti della vittima. Alla nipote che venerdì scorso, poche ore dopo la morte dello zio, ha presentato una denuncia per fare presente la concomitanza del decesso con la visita della convivente. La prima ed unica - come detto - ad un mese e mezzo dal ricovero.
A dare vita al procedimento penale era stato il nipote. Aveva sporto denuncia ai carabinieri della stazione di Lecce dopo che la convivente dello zio lo aveva messo al corrente del ricovero. Dopo la visita in ospedale era andato a casa dello zio. E si era trovato al cospetto di una situazione di degrado: ambienti sporchi e trascurati, bottiglie ed altre cose buttate a terra. Un paio di slip sul tavolo. Ed altro ancora.
Di tanto aveva messo al corrente i Servizi sociali. Ed i carabinieri che hanno eseguito un sopralluogo con fotografie e descrizione dei luoghi, finiti nell’informativa depositata al magistrato.
Tanti i sospetti, al momento. Risposte e chiarimenti sono affidati alle indagini.
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