Noemi, la verità dall'autopsia: picchiata prima di essere uccisa

Noemi, la verità dall'autopsia: picchiata prima di essere uccisa
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Venerdì 22 Settembre 2017, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 21:47

SPECCHIA - È stata prima picchiata, probabilmente a mani nude, e poi accoltellata alla testa e al collo: emergono particolari sempre più raccapriccianti sulla fine di Noemi Durini, la sedicenne di Specchia uccisa dal suo fidanzato 17enne che ha confessato l'omicidio, compiuto lo stesso giorno della scomparsa da casa della ragazza, il 3 settembre. Dopo il delitto, il ragazzo nascose il cadavere sotto un cumulo di pietre. Gli ultimi dettagli sull'omicidio vengono dall'autopsia eseguita martedì scorso dal medico legale nominato dalla Procura, Roberto Vaglio, e dal consulente della famiglia della vittima, il medico legale barese Francesco Introna. I medici legali hanno riscontrato sul cadavere della sedicenne «lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo». Ieri era emerso che nel cuoio capelluto della sedicenne era stata trovata la punta del coltello utilizzato; è confermato, invece, che sul corpo della ragazzina non ci sono segni di colpi di pietra. L'omicida, attualmente detenuto in un Istituto penale per minorenni vicino Cagliari con l'accusa di omicidio premeditato, quando aveva confessato il delitto, il 13 settembre scorso, aveva anche disegnato su un foglio di carta il tipo di coltello usato. Un'arma con lama curva, più larga alla base ma con l'estremità ben appuntita, meno lunga del palmo di una mano, col manico di plastica invece di lunghezza maggiore. Un tipico coltello da cucina, in sostanza, di quelli usati per sbucciare frutta e ortaggi. Il disegno è tra gli atti acquisiti dagli investigatori. In quella stessa circostanza il 17enne aveva sostenuto di non ricordare dove avesse nascosto il coltello, riferendo che la punta dell'arma si era spezzata nel colpire la fidanzata. Il 17enne aveva detto agli inquirenti di aver avvolto il coltello nella maglietta che indossava e di averlo occultato in una buca fatta nella terra in una zona di campagna in agro di Castrignano del Capo (Lecce), ma non vicino al luogo in cui aveva ucciso Noemi.

L'IPOTESI DEI DUE COLTELLI E LE PERQUISIZIONI IN CASA DEI DUE RAGAZZI
Mentre si cerca ancora di fare chiarezza sulla possibilità che Lucio sia stato aiutato da qualcuno e si parla della possibilità sulla scena ci siano stati due coltelli, i medici legali hanno riscontrato sul cadavere della sedicenne «lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo».
 

 

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