Prof, vado a fare gli hamburger: stage da McDonald’s, 40 posti

Prof, vado a fare gli hamburger: stage da McDonald’s, 40 posti
di Angela NATALE
4 Minuti di Lettura
Domenica 22 Gennaio 2017, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 17:04
Quaranta posti in palio per alternare, come legge vuole, scuola e lavoro e acquisire competenze certificate in ambito lavorativo. Ora ci prova McDonald’s a schiodare gi studenti dai banchi e collegarli direttamente col mondo del lavoro. Il progetto della multinazionale del food – denominato “Benvenuti studenti” - ha sapore nazionale, ha la benedizione del Miur - con cui è stato siglato un protocollo d’intesa - e coinvolgere ben 10mila studenti di licei e istituti professionali. In provincia di Lecce ci sarà spazio per 40 giovani che vogliano cogliere l’opportunità di svolgere esperienze formative coniugando teoria e pratica, lo studio sui libri con l’apprendimento in azienda. In questo caso tra i tavoli dei ristoranti “mordi e fuggi”.
Gli studenti che, insieme con i loro istituti, sceglieranno di intraprendere il loro percorso presso i McDonald’s lavoreranno nella sala del ristorante e saranno coinvolti in attività di accoglienza e relazione con il pubblico. Questo al fine di sviluppare quelle competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale fondamentali per approcciare al meglio il mondo del lavoro e riconosciute oggi in Italia come una delle carenze principali nei giovani. Per gli studenti non è previsto uno “stipendio”, ma lo stage rappresenta una sorta di investimento per il futuro. Che, negli altri Paesi europei, si trasforma spesso in un posto di lavoro.
 
Un’evidenza che è emersa anche nell’indagine “Giovani e soft skill tra scuola e lavoro” commissionata da McDonald’s all’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo, ente fondatore e garante dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dallo studio, basato su un campione di giovani tra i 18 e i 30 anni, risulta che il 90 per cento di loro ritiene particolarmente utile un’esperienza di alternanza scuola-lavoro durante le scuole superiori perché capace di integrare in modo solido le loro competenze di base. L’indagine è stata focalizzata sull’esperienza formativa e sul ruolo delle soft skill, ovvero le competenze trasversali. Gli studenti, nel loro percorso di alternanza da McDonald’s, saranno seguiti dal personale dell’azienda con funzione di tutor.
Il piano formativo che li vedrà coinvolti è stato concordato con il ministero e prevede mansioni come l’accoglienza della clientela, l’assistenza in fase di ordine, il servizio al tavolo, l’interpretariato per clienti stranieri e le attività di animazione con i bambini.
L’occasione è più che mai ghiotta. In provincia di Lecce il progetto ministeriale nato con la “Buona scuola” di Renzi ha incontrato numerosi ostacoli. Molti proclami ma pochi i fatti da parte delle aziende locali, tanto che i dirigenti scolastici fanno fatica a spendere i soldi destinati dal Miur per incentivare la formazione e l’apprendistato. Nel Salento finora soltanto poche aziende si sono iscritte nell’apposito registro ufficiale delle collaborazioni che hanno aperto le loro porte ai giovani. E non va meglio nelle altre province pugliesi, come è emerso di recente in occasione di un convegno sul tema tenutosi a Bari su iniziativa della segreteria regionale dello Snals, tanto che l’assessore regionale Sebastiano Leo, chiamato in causa, era corso ai ripari annunciando un tour tematico per analizzare i punti di forza e di debolezza del progetto ministeriale, porre fine alle accuse incrociate tra scuole e imprese e stilare un progetto di sistema che coinvolga tutti gli attori protagonisti (tra cui anche gli enti di formazione e le Camere di commercio) perché, aveva detto l’assessore, «il linguaggio che parla la scuola deve essere uguale a quello dell’impresa».
Imprese poco sensibili rispetto alla necessità di avvicinare al mondo del lavoro gli studenti? Nel pieno della bufera, Roberto Fatano, imprenditore e presidente di Laica (associazione che annovera tra i suoi affiliati 470 aziende) e che già lo scorso anno aveva avviato percorsi di alternanza scuola-lavoro sottoscrivendo protocolli e convenzioni con sei scuole a costo zero, si era detto pronto ad accogliere almeno 130 studenti. E ora è McDonalds che scende in campo. E che, andando oltre le locali bagarre condite col sale della burocrazia, apparecchia per gli studenti tavole. E non tavoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA