Eroina e baby consumatori: binomio in crescita nel Salento. Un consumo che riguarda i minori a partire dai 12, 13 anni e che ha la sua punta esponenziale nell'età adolescenziale con annessa la consumazione di reati, documentati nell'analisi mensile statistica pubblicata dagli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni. A metà marzo scorso, nel Salento, sono stati 48 i minori presi in carico per la prima volta dall'Ussm, per un totale di 365 gestiti dal sistema giudiziario. E la maggior parte finiscono nei guai proprio per reati connessi alla necessità di procurarsi le sostanze stupefacenti: furti, rapine, ma anche violenza domestica.
Il fenomeno acuito dal Covid
Un fenomeno che il Covid ha acuito, con l'aumento di richieste di ricovero da parte dei Servizi della giustizia minorile di Lecce alle comunità per il trattamento delle tossicodipendenze. Lo rende noto Vincenzo Leone, responsabile nazionale del settore Dipendenze della Comunità Emmanuel: «L'eroina viene sniffata e prevalentemente fumata dagli adolescenti, ma abbiamo segnalazioni anche di ragazzi più piccoli, di 12 e 13 anni. Ci sono i consumatori primari di eroina e poi chi la utilizza associata alla cocaina, in particolare gli adolescenti, per attenuare l'effetto di sovraeccitazione data da quest'ultima sostanza.
Tossicodipendenze minorili nell'intera area
Il Covid ci mette lo zampino anche nel campo della tossicodipendenza, dunque, e le misure di contenimento lasciano un po' più soli i soggetti deboli di fronte alla dipendenza. Lo spiega Mariangela Pascali, responsabile della sezione dipartimentale del Serd di Copertino, sottolineando la crisi della famiglia che aggrava il problema e lascia più esposti i minori: «C'è molta disperazione in giro, che si riflette sui giovani. Quotidianamente - racconta - facciamo i conti con superficialità e incapacità di affrontare il proprio vissuto. Il nodo è nelle famiglie che non funzionano, insieme a tanti altri problemi e tra questi anche la noia. I figli vengono anestetizzati, non accuditi: se piangono o fanno i capricci gli viene dato il cellulare, non un abbraccio o un confronto o uno scambio di sguardi. Ci chiamano genitori che non sanno cosa fare con i figli trentenni e tossicodipendenti, ma anche di giovanissima età. Cocaina ed eroina sono il cocktail a cui gli adolescenti ricorrono per sballarsi e al tempo stesso calmare gli effetti eccitanti che portano palpitazioni. La cocaina eccita, ti fa sentire Superman, ma quando l'eccitazione è troppa i ragazzi usano l'eroina come calmante».
Un fenomeno, quella della tossicodipendenza minorile, molto discusso, ma che avrebbe bisogno di maggiori risorse per una prevenzione più capillare. E Pascali conclude: «Servono gruppi multidisciplinari, per affrontare la questione. La prevenzione, così come l'abbiamo condotta sinora, non è adeguata a incidere sul problema: dobbiamo lavorare sui ragazzi, ma anche sugli adulti».
L'aumento dei controlli pediatrici
L'Authority per l'infanzia ha indicato le 13 azioni che possono essere la base per capire il fenomeno e intercettarlo sin dai primi segni: aumentare la frequenza dei controlli periodici obbligatori eseguiti dal pediatra di libera scelta per verificare la crescita e lo stato generale di salute del bambino (Bilanci di Salute) nella fascia di età compresa tra i 10 e i 14 anni; prevedere, al compimento del quattordicesimo anno di età, la trasmissione al medico di medicina generale della scheda clinica predisposta dal pediatra, per garantire la continuità assistenziale del paziente minorenne; promuovere campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze dell'uso di sostanze stupefacenti e dell'abuso di alcol rivolte agli adolescenti e ai preadolescenti. Ma tra il dire e il fare, il concatenamento delle azioni non è scontato.
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