«Federico dovevi essere qua con noi a fare la maturità»
Una rosa sul banco vuoto per il compagno morto

«Federico dovevi essere qua con noi a fare la maturità» Una rosa sul banco vuoto per il compagno morto
di Donato Nuzzaci
2 Minuti di Lettura
Sabato 23 Giugno 2018, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 00:06
Federico avrebbe fatto la maturità quest'anno. Ma su quello che era il suo banco vuoto c'è solo una rosa rossa. Lasciata dai suoi compagni di scuola e dai suoi amici. Federico non farà la maturità perchè è morto 5 anni fa, quando aveva appena 14 anni, portato via da un aunerisma.
Così i suoi compagni, durante le prove degli esami di Stato, nell’Istituto alberghiero “A. Moro” di Santa Cesarea Terme, lo hanno voluto ricordare. La sessione di esami degli oltre 200 ragazzi di quinta classe, suddivisi nelle varie specializzazioni di enogastronomia, sala e vendita, sala bar, accoglienza turistica e pasticceria, è cominciata con l’omaggio all'amico scomparso improvvisamente cinque anni fa, Federico Mangione, nell’ottobre del 2013 all’età di 14 anni mentre si trovava nella sua casa di Cutrofiano.
Una rosa rossa e un biglietto adagiati su un banco vuoto. Con questo gesto i ragazzi della classe 5E dell’Istituto alberghiero hanno voluto ricordare che il loro compagno di studi è “sempre presente nei cuori di tutti”. Nelle due prove dell’esame di Maturità, in occasione di questo importante traguardo, il loro pensiero è andato proprio a Federico che aveva deciso di continuare gli studi iscrivendosi alla classe 1 sezione E della scuola superiore cesarina, dopo aver terminato la scuola media. «Nonostante il tempo passato, ovvero cinque anni, una persona importante rimane dentro di noi! - si poteva leggere nel biglietto firmato da Marta a nome di tutta la classe -. Vorremmo tutto come prima ovviamente, a quando eri con noi al nostro fianco…. Sono giunta alla Maturità e continuerò a realizzare i miei sogni, relativamente a ciò che è irraggiungibile. Sei il mio Campione, non ti ferma più nessuno, realizza anche tu il tuo sogno!». Il mattino dopo quel 23 ottobre, la notizia del ricovero in ospedale del 14enne arrivò nella scuola di Santa Cesarea e la preoccupazione di amici e professori andò aumentando col trascorrere delle ore, fino al triste epilogo giunto intorno a mezzogiorno. Fu convocata subito un’assemblea di istituto straordinaria per discutere il da farsi per ricordare l’alunno, anche il preside Paolo Aprile volle unirsi e volle mandare un commosso pensiero ai suoi familiari.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA