Avrebbe offerto 100 euro a un ragazzino per cercare di avere con lui un approccio sessuale. Un pensionato di 62 anni residente in un paese della Grecìa Salentina è stato condannato - previo patteggiamento - a due anni di reclusione e al pagamento di duemila euro di multa.
L’uomo era accusato di due reati: detenzione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile.
Il materiale pedopornografico
Secondo l’accusa, si era consapevolmente procurato o comunque deteneva nei suoi strumenti informatici materiale pedopornografico realizzato utilizzando minorenni.
Nel mese di agosto dello scorso anno, infatti, l’uomo avrebbe avvicinato un sedicenne su una spiaggia di Otranto, consegnandogli un bigliettino nel quale c’era scritto «Ciao, vuoi 100 euri, me la fai toccare, se vuoi mandami mess. Così prendiamo appuntamenti. Ciao», proseguendo poi la sua opera di convincimento via telefono e via WhatsApp, offrendo al ragazzino 150 euro. In realtà, dall’altra parte del telefono c’era un conoscente del minore. Il ragazzo non ha mai ceduto alle lusinghe del pensionato. Anzi, ha raccontato tutto alla madre, la quale si è presentata in commissariato per denunciare l’accaduto. Le indagini sono state coordinate dal pubblico ministero della Procura di Lecce Erika Masetti.
Il recupero dei messaggi
Durante l’inchiesta sono state eseguite consulenze e perizie sia sui dispositivi informatici del pensionato, sia su quelli del ragazzo. La verifica è stata eseguita dal consulente tecnico Claudio Leone e ha permesso non solo di risalire ai messaggi che il 62enne aveva inviato al ragazzo, ma anche di far saltare fuori, dai dispositivi del pensionato, video e foto di minorenni intenti a partecipare a rapporti sessuali, anche di gruppo. Da qui l’accusa, oltre che di prostituzione minorile, anche di detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo è stato difeso dall’avvocato Francesco Protopapa ed ha patteggiato una pena a due anni di reclusione e al pagamento di duemila euro di multa, così come stabilito dal giudice per l’udienza preliminare Alcide Maritati, che ha anche disposto la sospensione della pena e la non menzione, nonché la restituzione dei telefoni e delle sim sequestrati all’uomo previa bonifica da tutti i contenuti illeciti rinvenuti sugli stessi.
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