Salvemini: governo di scopo
E il sindaco torna ad avere
i numeri per andare avanti

Salvemini: governo di scopo E il sindaco torna ad avere i numeri per andare avanti
di Francesca SOZZO
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Domenica 25 Marzo 2018, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 17:03

Il Patto per la Città è stato sottoscritto». L’annuncio ieri mattina in una conferenza stampa all’Open Space di Palazzo Carafa. «Con questo accordo di definisce una nuova maggioranza di scopo», ha dichiarato Carlo Salvemini accompagnato dal suo vice Alessandro Delli Noci. Un mese di tempo per chiudere un accordo - che assicura la stabilità dell’azione di governo - con tre dei quattro consiglieri della lista civica Grande Lecce, Antonio Finamore, Laura Calò e Paola Gigante che fino a l’altro giorno sedevano in Aula insieme al consigliere Alberto Russi che resta fuori, al momento, dall’accordo.
Un patto che prende vita da una visione comune che si ritrova nelle premesse, nei percorsi, negli obiettivi, i contenuti e gli impegni. «Un accordo che definisce una maggioranza di scopo e a termine - spiega Salvemini - Ho accolto le richieste coerenti con gli obiettivi strategici di questa amministrazione di concentrare attenzione, impegni e risorse su servizi di prossimità, in ambito sociale, sulla valorizzazione del patrimonio culturale, sull’investimento per lo sport, sul rafforzamento del rapporto con l’Università». Queste le richieste che il sindaco ha accolto dai consiglieri ex Grande Lecce che daranno vita ad un «gruppo consiliare autonomo e indipendente: Prima Lecce» e che hanno «fatto una scelta coraggiosa», ha commentato il vice sindaco Delli Noci. Il Patto contiene inoltre dieci punti sui quali condividere gli obiettivo per i prossimi anni.
«Ora ciascuno - ha commentato il sindaco - si potrà esercitare nel definire questo accordo. Ma noi da domani ci metteremo a lavorare ribadendovi ciò che già sapete: la governabilità non è un valore in se, si conferma tale se essa si mette al servizio della comunità per aumentare la qualità della vita, il benessere sociale». E questo patto, ha annunciato Salvemini, resta un riferimento per «quanti in consiglio comunale vorranno lavorare con lo stesso spirito collaborativo, trasparente. Che riconosce ruoli e responsabilità, che considera il dialogo lo strumento per costruire un percorso di cambiamento utile alla città».
Un accordo che arriva a cinque giorni dal voto al Bilancio di previsione che andrà in Aula il prossimo 29 marzo e dopo un mese scandito da incontri tra il primo cittadino e i consiglieri delle civiche presenti in consiglio e che ha rischiato di “saltare” per la posizione netta del senatore Roberto Marti che aveva chiesto al sindaco Salvemini di cercare il dialogo non solo con le civiche ma con tutte le forze del centrodestra in Aula. Ed era stato lo stesso capogruppo di Grande Lecce Antonio Finamore a chiarire che il Patto per la città lo avrebbe dovuto firmare il suo senatore durante un incontro con Salvemini. Incontro che non c’è mai stato: «Ho avuto un solo colloquio telefonico con il senatore Marti circa venti giorni fa, quando lessi che c’era una preoccupazione sugli esiti di un possibile commissariamento. Lo chiamai per dirgli a voce quello che è scritto qui nel Patto precisandogli, e lui conveniva, che l’accordo sarebbe stato con i consiglieri comunali eletti in consiglio quelli che siedono in Aula e partecipano ai lavori della commissione. Da lì in poi ho parlato esclusivamente con i rappresentai eletti dai cittadini in consiglio». Ora, se ci saranno altri consiglieri pronti ad aderire «lo scopriremo solo vivendo - ha detto Salvemini - Ci sono punti di interesse per la città, credo possano essere condivise».

 
«Era complicato ma ci dovevamo provare - ha dichiarato Alessandro Delli Noci - Ci eravamo detti che l’accordo lo avremmo dovuto trovare sul programma in Aula e così abbiamo fatto. Non è un inciucio, ma un accordo politico-programmatico, trasparente e che non prevede contropartite personali. Credo che questa sia una scelta non facile, ma coraggiosa da parte di Antonio, Paola e Laura - ha commentato - che non hanno dimostrato di essere attaccati alla poltrona, ma hanno dimostrato che vogliono bene a questa città e che forse quei pregiudizi, anche rispetto alle descrizioni dell’azione politica nostra, nel tempo sono caduti. Perché hanno visto che c’è un grande impegno per dare una svolta e che c’è bisogno della mano di tutti». Non saranno giorni facili per i tre consiglieri che dovranno affrontare «attacchi e calunnie. Ho suggerito loro di avere molta pazienza e di mostrare il senso del Patto».
A chi in questi giorni ha accusato il vicesindaco di essere quello che portava avanti le trattative - il cosiddetto pontiere - con il solo obiettivo di non perdere la sua poltrona ha ricordato: «Io sono l’unico che già in passato si è dimesso e ha fatto un salto nel vuoto». Capitolo chiuso, punto e a capo. «Sono convinto che la svolta per la città oggi non ha un colore ideologico ma solo la voglia di dare un cambiamento». Poi il messaggio al centrodestra: «C’è bisogno di una mano di questi consiglieri comunali ma di tanti altri che vorranno partecipare al cambiamento senza compromessi. Sono convinto - ha concluso Delli Noci - che se leggete il programma di Mauro Giliberti troverete molti di questi punti nel Patto. Magari qualcuno ha una visione più preconcetta, altri più aperta, ma se si guardasse non allo steccato ma al bene della città dialogheremmo molto di più».
Quanto al riassetto dettato dei numeri che oggi vede nuovamente il centrosinistra maggioranza, potrebbe prevedere una riorganizzazione anche delle commissioni. «Io rispetto l’autonomia dell’organizzazione delle commissioni - ha concluso Salvemini - La composizione delle presidenze la considero coerente con l’esito del voto nella misura in cui si riconoscano almeno due presidenze a chi oggi governa Lecce».

 

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